2008-10-22 15:19:36

Proseguono le violenze anticristiane in Orissa: Chiesa preoccupata per le scelte del governo


Sono inaffidabili le Commissioni di inchiesta scelte dal governo dell’Orissa per indagare sulle violenze dei cristiani ad opera degli estremisti indù. A riferirlo in un comunicato diffuso da AsiaNews, è mons. Raphael Cheenath, arcivescovo di Cuttack-Bhubaneshwar, in Orissa, che ha aggiunto di “non avere fiducia” nei due giudici scelti dal governo perchè sospettati di “voler coprire le malefatte” dell’esecutivo e delle sue forze di polizia, “che hanno agito in modo vergognoso”. Dichiarazioni che arrivano dopo la decisione dello Stato – accusato da tempo di inattività e di collusione con gli estremisti indù – che ha detto di rifiutarsi di pagare la ricostruzione delle chiese distrutte dagli integralisti. Intanto si registrano ancora violenze: stamane una chiesa cattolica a Tikamgarh, nella diocesi di Satna nel Madhya Pradesh, ha rischiato di essere bruciata. Il 19 ottobre scorso, nel Karnataka, 4 seminaristi sono stati picchiati da membri del VHP, Vishwa Hindu Parishad, che li hanno accusati di “proselitismo e conversioni forzate”. Mons. Cheenath, nella sua dichiarazione, critica lo Stato dell’Orissa per aver scelto i membri della commissione “senza consultare la comunità vittima delle violenze”, che voleva un giudice “indipendente” e di “volontà forte”, capace anche di fare emergere le responsabilità dei rappresentanti dello Stato nelle violenze in atto. Il presule inoltre evidenzia come, sebbene la Commissione sia nata dopo oltre un mese dai fatti sanguinosi, ora il giudice voglia concludere in fretta la raccolta di esposti da parte dei cristiani, fissando per il 15 novembre il termine massimo per la presentazione della documentazione. Il vescovo ha inoltre aggiunto come le violenze “sono ancora in corso”, che molti cristiani sono ancora “nascosti nelle foreste” e pertanto non hanno la tranquillità per presentare le loro denunce inoltre a loro non si garantisce alcuna incolumità e sicurezza. Infine mons. Raphael Cheenath afferma di avere rispetto per l’induismo, “una religione di pace, non-violenza e tolleranza”. Per questo, egli dice, “chi ha attaccato i cristiani in nome della religione è profondamente anti-indù e anti-nazione. Essi cercano di dividere e indebolire la nostra meravigliosa nazione, fatta di persone dal cuore generoso e nobile”. A causa di ciò, si dice “profondamente dispiaciuto che la nostra leadership nazionale non sia capace di agire con coraggio e in modo decisivo, con passione e chiarezza per sfidare queste forze”. Negli attacchi contro i cristiani in Orissa “non è in gioco solo il futuro dei cristiani, ma il futuro democratico della nostra nazione”.(B.C.)







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