2008-10-21 14:28:50

La Chiesa è chiamata a rispondere alle sofferenze di chi vive in strada: intervento di mons. Marchetto in Colombia all'Incontro latinoamericano di Pastorale della strada


La mobilità umana è uno dei grandi “segni dei tempi” ai quali la Chiesa è chiamata a rispondere per aiutare bisognosi ed emarginati. E’ quanto ha detto l’arcivescovo Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i migranti e gli itineranti, partecipando al primo Incontro continentale latinoamericano di Pastorale della strada, che si concluderà venerdì prossimo a Bogotà, in Colombia. Nella realtà dell’America Latina - ha affermato il presule - i drammi cui deve rispondere la Chiesa sono soprattutto l’alto numero di incidenti stradali, i fenomeni della prostituzione, dei ragazzi di strada e dei senza tetto. Il servizio di Amedeo Lomonaco:RealAudioMP3

L’arcivescovo Agostino Marchetto ha illustrato opportunità, drammi ed esigenze pastorali legati alla strada. La possibilità di percorrere grandi distanze in breve tempo liberamente e in relativa sicurezza - ha affermato - è una rivoluzione che negli ultimi 150 anni ha continuamente e profondamente cambiato la mobilità umana. La circolazione viaria, promuovendo lo sviluppo e l’incontro, è diventata un’esigenza ineluttabile per l’uomo contemporaneo. Ma le strade - ha aggiunto - sono anche lo specchio di nuove povertà, come nel caso delle rotte dell’immigrazione, della prostituzione e dello sfruttamento sessuale. Verso queste miserie umane si orienta il cammino missionario della Chiesa: la strada - ha osservato il presule - è storicamente una delle espressioni dell’opzione preferenziale per gli emarginati. Nella Sacra Scrittura è il simbolo del pellegrinaggio umano verso Dio. Lungo la strada sono avvenuti numerosi incontri di Gesù con bisognosi e persone escluse dalla società. Anche oggi, continua ad essere luogo di annuncio e testimonianza.

 
Ma in America Latina questo annuncio - ha spiegato mons. Marchetto - si scontra con diversi drammi, tra cui quello del più alto tasso di morti per incidenti stradali. Alla tragica perdita di vite umane si aggiungono anche costi altissimi, soprattutto per le famiglie. Si stima che ammontino a circa il 2% del prodotto interno lordo degli Stati latinoamericani. E’ un dato inaccettabile - ha detto il segretario del dicastero pontificio - per qualunque Paese povero o in via di sviluppo.

 
Un’altra preoccupazione pastorale è il fenomeno della prostituzione, alimentato anche dalla globalizzazione e dai crescenti flussi migratori. In America Latina, in particolare, il turismo sessuale è legato allo sfruttamento di donne costrette a prostituirsi. Per rispondere a questo turpe traffico - ha spiegato il presule - è necessaria la collaborazione tra organismi pubblici e privati e anche tra comunità cristiane e autorità locali. Altre priorità indicate dal presule sono la cooperazione dei mezzi di informazione per garantire una comunicazione corretta e l’adozione di leggi in favore delle vittime di questa tratta.

 
Mons. Marchetto ha poi ricordato anche le difficilissime condizioni di vita dei ragazzi di strada, che in America Latina sono oltre 50 milioni. Sono vittime di una stretta correlazione tra fattori economici e politici ed in molti Paesi - ha osservato - sono percepiti come una minaccia per la società civile. Al centro di qualsiasi risposta - ha aggiunto - devono esserci politiche che attacchino i problemi alla radice, coinvolgendo anche le famiglie.

 
Un’altra manifestazione delle nuove povertà - ha detto l’arcivescovo Agostino Marchetto – riguarda i senza tetto: in molti casi sono persone costrette a vivere in strada per mancanza di alloggio, stranieri immigrati che non hanno una casa in cui vivere, anziani senza domicilio e giovani che hanno scelto un tipo di vita vagabondo. La mancanza di un’abitazione - ha spiegato il presule - è il crollo di un mondo, delle relazioni personali e della dignità. La Chiesa è dunque chiamata a dare risposte a tutte queste necessità per promuovere un autentico sviluppo in America Latina, dove esiste un’iniqua distribuzione della ricchezza che alimenta instabilità, conflitti e povertà. La pastorale della strada - ha concluso - permette a Cristo di camminare tra queste macerie e tra quanti sono dimenticati dalla società.

 
All’incontro continentale latinoamericano di pastorale della strada, che ha per tema “Gesù in persona si accostò e camminò con loro”, prendono parte circa cinquanta persone provenienti da 13 Paesi, tra cui vescovi, sacerdoti, religiosi, membri di associazioni di apostolato e volontariato. Tra gli obiettivi, c’è quello di offrire ai diversi operatori pastorali l’opportunità di condividere le loro esperienze, successi e difficoltà. L’incontro è anche l’occasione per studiare le diverse realtà globali e locali delle persone che vivono in strada. Altre finalità sono quelle di individuare nuove vie per la promozione della dignità anche di chi vive in strada. L’incontro è infine un’opportunità per trovare strategie di collaborazione con organismi statali e civili e di volontariato.







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