“Una magistrale esecuzione per una musica intrisa di religiosità e profondo misticismo”:
così, il Papa ieri al concerto dei Wiener Philarmoniker nella Basilica di San Paolo
fuori le Mura
Nella splendida cornice della Basilica di San Paolo fuori le Mura, grande apprezzamento
ha riscosso ieri sera il concerto offerto al Papa e ai Padri sinodali, riuniti in
questi giorni in Vaticano, dal Festival internazionale di Musica e Arte sacra, nell’ambito
delle iniziative dell’Anno paolino. In programma la Sesta Sinfonia di Anton Bruckner,
compositore romantico e profondamente religioso. "Una bella serata e una esecuzione
di alto livello", ha ribadito Benedetto XVI, che si è soffermato con i Wiener Philarmoniker
e con il loro direttore, Christoph Eschenbach. Il servizio di Gabriella Ceraso:
(musica)
Una
magistrale esecuzione della Sesta Sinfonia di Anton Bruckner, intrisa di religiosità
e profondo misticismo. Da queste parole del Papa, e dal lungo applauso di consenso
del pubblico che le ha accompagnate, si desume l’apprezzamento per i maestri dell’orchestra
di Vienna, i Wiener Philarmoniker, e per il loro direttore, Christoph Eschenbach,
al quale il Papa ha stretto più volte la mano, ieri sera, al termine del concerto
ed ha loro rivolto un saluto in tedesco:
"Liebe
Freunde, mit eurer Professionalität und eurem künstlerischen Können... Cari
amici, con la vostra professionalità e le vostre capacità artistiche riuscite ogni
volta a toccare il cuore degli ascoltatori e a far vibrare in esso, nell’ascolto della
meravigliosa musica di Bruckner, tutte le corde della sensibilità umana. Con il vostro
talento musicale ci indicate la strada oltre l’umano, verso il divino”. (musica)
Il
Papa, dunque, è tornato nell’Anno del Giubileo Paolino al suo fulcro, la Basilica
di San Paolo fuori le Mura, e lo ha fatto insieme ai Padri sinodali che proprio tra
queste mura, il 5 ottobre scorso, hanno aperto i lavori dell’Assemblea tuttora in
corso in Vaticano. L’appuntamento è stato con la musica che il Papa ama e conosce
bene, ma anche con la spiritualità che essa esprime, come vuole il Festival. E’ il
caso dell’austriaco Bruckner, fervente cattolico e uomo di umili origini, compositore
sintesi di età diverse e snodo fondamentale per il romanticismo musicale. E’ il Papa
stesso ad indicarne i tratti salienti:
“Nella
sesta sinfonia si traduce la fede del suo autore, capace di trasmettere con le sue
composizioni una visione religiosa della vita e della storia. Anton Bruckner, attingendo
al barocco austriaco e alla tradizione schubertiana del canto popolare, ha portato,
potremmo dire, alle estreme conseguenze il processo romantico di interiorizzazione”. Interesse
e sorpresa nel pubblico per la Sesta Sinfonia, che non è grandiosa nei toni come le
altre, bensì intima e dimessa, improntata ad una sostanziale serenità.
L’ascolto
di quest’opera in questa sede, ha detto il Papa prima di impartire la benedizione
finale ai presenti, ci porta a ricordare le parole dell’Apostolo Paolo che paragona
la Chiesa con i suoi carismi al corpo umano composto di membra diverse, ma tutte indispensabili
ad un buon funzionamento. Dunque, un invito all’unità anche sull’esempio - conclude
il Papa - dell’armoniosa melodia che strumenti diversi hanno composto nella splendida
esecuzione della serata.