2008-10-13 16:33:34

Riforma agraria in Cina


Il Partito comunista cinese, a conclusione di una riunione del proprio Comitato centrale, ha approvato ieri a Pechino una riforma che permetterà di fatto ai contadini di ''trasferire con vari strumenti i contratti di gestione della terra'', come anticipato qualche giorno fa dal presidente cinese, Hu Jintao. Secondo quanto riportato dalla stampa asiatica, i lavoratori agricoli potranno usare la terra che coltivano come se fosse di loro proprietà, ma - in base alla legge cinese - nelle zone rurali tale proprietà rimarrà comunque ''collettiva''. Sulla riforma del settore agricolo cinese, ascoltiamo Fernando Mezzetti, autore di diversi libri sulla trasformazione della Cina, intervistato da Giada Aquilino:00:01:36:62
R. – La rifroma consiste nel fatto che lo Stato regolarizza una situazione in atto dal 1978, da quando avviarono le riforme. Il primo atto fu smantellare le comuni del popolo che si erano rivelate insufficienti e dare la terra ai contadini dicendo: coltivate quello che volete, purché ci paghiate un canone annuo in prodotti. La situazione si è poi aggravata perché con le riforme sono stati inizialmente tutti vincitori, poi ci sono stati vincitori e vinti e i contadini sono rimasti indietro rispetto alle città, rispetto ai centri urbani. Quindi, questa decisione regolarizza una situazione in atto da tempo. Viene ceduta non la terra, ma l’uso della terra, trasmissibile in senso ereditario e commerciabile, cioè vendibile.
 
D. – Con la riforma, comunque, i contadini non avranno formalmente la proprietà privata della terra, vietata dalla Costituzione. Ma quali cambiamenti ci saranno?
 
R. – Immediati nel senso che, per esempio, se uno ha acquistato l’uso del terreno dal vicino o da un altro, adesso avrà la configurazione giuridica con la quale potrà chiedere prestiti alle banche, perché l’altra decisione che è stata presa è di stimolare i crediti all’agricoltura.
 
D. – Il nuovo corso varato a Pechino arriva in un momento in cui la Cina, a causa della crisi finanziaria internazionale, ha urgente necessità di aumentare il consumo interno …
 
R. – Nella situazione di contrazione delle esportazioni che la Cina prevede, data la recessione negli Stati Uniti, che sono il loro maggior mercato, e in Europa – altro importante mercato – la Cina svilupperà i consumi interni, e i consumi interni da sviluppare sono quelli dei contadini, che sono 700 milioni di persone.







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