Le reliquie di San Timoteo a Roma. Il cardinale Vallini presiede la Dedicazione della
chiesa intitolata al Santo
Tra gli eventi dell’Anno Paolino si inserisce la Messa di Dedicazione della chiesa
romana di San Timoteo, a Casal Palocco, che sarà presieduta domani alle 18.00 dal
cardinale vicario Agostino Vallini, nel quarantennale di questa comunità ecclesiale.
Per l’occasione, le reliquie del discepolo prediletto di San Paolo saranno collocate
ai piedi del nuovo altare. Le reliquie del Santo, alcune schegge del corpo, sono state
donate dal vescovo di Termoli, Gianfranco De Luca, al parroco della chiesa di San
Timoteo, don Lorenzo Vecchiarelli. Il corpo del Santo è infatti custodito nella Cattedrale
di Termoli dal 1200. Il servizio di Sergio Centofanti.
San Timoteo
torna a Roma: il più stretto collaboratore dell’Apostolo delle Genti aveva assistito,
nel 67 circa, alla decapitazione di San Paolo nella capitale dell'Impero. Poi a sua
volta, una trentina di anni dopo, viene martirizzato ad Efeso per aver proclamato
con coraggio il Vangelo. Paolo gliel’aveva scritto in una lettera: “annunzia la parola,
insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna”. Un invito citato spesso da Benedetto
XVI. E aveva aggiunto: “tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno
perseguitati”. L’urgenza dell’annuncio è sottolineata anche dal vescovo
di Terni Vincenzo Paglia, che partecipa alle celebrazioni della parrocchia
di San Timoteo dove nel 1970 ha iniziato, sacerdote 25enne, la sua attività pastorale:
“Oggi
c’è da riscoprire un primato della predicazione, un primato dell’annuncio del Vangelo,
come a sottrarlo dalla schiavitù di un ritmo talora troppo organizzativo, che non
permette una profezia. Noi viviamo in un mondo svuotato che sta perdendo il cuore
e non ha più parole né per sé e neppure per gli altri. E allora ecco l’urgenza di
annunciare la Parola di Dio che è Parola di amore e di amore gratuito: di questa Parola
ha bisogno il mondo. Nello stesso tempo la passione per il Vangelo si accompagna al
commuoversi per tutti coloro che soffrono, che hanno bisogno di una parola di salvezza.
Il primo passo per annunciare il Vangelo è quello di partire dai più piccoli e dai
più poveri perché con questo passo si arriva a tutti”.
E
la chiesa di San Timoteo è una comunità che partendo dall’ascolto costante della Parola,
grazie alla presenza di comunità di varia ispirazione, carismatici, scout, neocatecumenali,
comunità giovanili e di laici consacrati, entra nel mondo del disagio e della povertà.
L’annuncio esce così dalle mura della parrocchia per arrivare ai lontani come dice
il parroco, don Lorenzo Vecchiarelli:
“Tutto
questo però sempre in un rispetto di quelle che sono le situazioni particolari di
ogni persona, di ogni famiglia, senza che questo annuncio venga strillato o imposto,
senza che venga a mortificare persino certe resistenze che purtroppo ancora esistono
ma che vanno rispettate”.
Come scriveva San Paolo
a Timoteo: “Combatti la buona battaglia della fede” perché Dio “vuole che tutti siano
salvati e arrivino alla conoscenza della verità”, ma tu sii “mite con tutti…paziente
nelle offese subite, dolce nel riprendere gli oppositori, nella speranza che Dio voglia
loro concedere di convertirsi”.