I vescovi svizzeri sulla Giornata dei migranti: nella Chiesa non ci sono stranieri
Fare Chiesa insieme, senza dimenticare che l’unico vero fondamento è Gesù Cristo.
Con questo spirito i giovani elvetici sono invitati a partecipare alla Giornata nazionale
dei migranti che la Chiesa locale celebrerà il prossimo 9 novembre. “Fare Chiesa con
i giovani di diversi Paesi” è il titolo scelto per la giornata, a cui la Conferenza
episcopale svizzera (CES) ha voluto dare quest’anno il nuovo nome di “Domenica dei
popoli”, a sottolineare il carattere festoso dell’evento che si esprime nell’incontro
con l’altro. L’edizione 2008 è dedicata appunto all’incontro dei giovani, in linea
con il tema scelto dal Santo Padre per la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato
celebrata lo scorso gennaio e intitolata “I giovani migranti”. Nel suo messaggio per
l’occasione il responsabile della CES per la pastorale dei migranti, mons. Norbert
Brunner, invita i giovani ad aprirsi agli altri e a “costruire la comunità ecclesiale
come un edificio in cui nulla è isolato, ma ognuno ha uno stretto legame con il tutto”.
Tra i giovani di oggi, rileva il messaggio, riportato dall’agenzia Apic, è invece
sempre più diffusa “l’illusione che noi, pietre viventi della casa di Dio, possiamo
esistere senza una relazione profonda e continua con l’insieme dell’edificio”. Da
questa illusione discende l’esclusione dell’altro. Ma - ammonisce mons. Brunner -
nella Chiesa non ci sono stranieri. Di qui l’esortazione “ad accogliere l’altro con
la sua personalità e il suo modo di vivere. Se lo respingiamo è e resta effettivamente
straniero e con lui diventa impossibile fare Chiesa!”. (L.Z.)