2008-10-08 14:10:54

50 anni fa la morte di Pio XII, il Papa dell’umanità sofferente. Domani, in San Pietro, la Messa commemorativa di Benedetto XVI


Domani, alle ore 11.30, Benedetto XVI presiederà, nella Basilica Vaticana, la Santa Messa nel 50.mo anniversario della morte del Servo di Dio Pio XII. Difensore della Verità, apostolo della pace in tempi di guerra, intellettuale sensibile alla modernità, pastore premuroso, Pio XII, fedele al suo motto “Non nova sed noviter”, fu un innovatore nella Tradizione. Il servizio di Alessandro Gisotti:RealAudioMP3

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“Papa dell’umanità sofferente”, fermo annunciatore della Verità, Pio XII resse la Barca di Pietro in tempi drammatici per l’umanità. Il suo lungo Pontificato inizia il 2 marzo 1939, quando sull’Europa già spirano venti di guerra. Finissimo diplomatico, Papa Eugenio Pacelli si rivolge ai responsabili delle nazioni affinché la violenza non abbia l’ultima parola. Il 24 agosto parla al mondo intero con un radiomessaggio che fin dal titolo, “Un’ora grave”, sottolinea l’angoscia del Pontefice:
 
“Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra. Ritornino gli uomini a comprendersi. Riprendano a trattare. Trattando con buona volontà e con rispetto dei reciproci diritti si accorgeranno che ai sinceri e fattivi negoziati non è mai precluso un onorevole successo”.
 
Appello purtroppo inascoltato. Ma il Papa non demorde e durante tutta la Seconda Guerra Mondiale utilizza la Radio Vaticana per diffondere la sua voce in difesa della pace. Il suo impegno non sarà tuttavia consegnato esclusivamente alle parole. Il “Pastor Angelicus” istituisce un servizio di ricerca per i prigionieri di guerra, apre i conventi di Roma per offrire rifugio agli ebrei che rischiano la deportazione. E quando le armi finalmente tacciono, invia ingenti beni materiali in diversi Paesi europei. Ma la fine della Guerra Mondiale non segna l’inizio di un’era di pace. Pio XII lo comprende subito e sottolinea i suoi timori parlando al Sacro Collegio, il 24 dicembre del 1946:
 
“Invece d’incamminarsi verso una reale pacificazione, in vasti territori del globo terrestre, in ampie regioni soprattutto di Europa, i popoli si trovano in uno stato di costante agitazione, da cui in un tempo più o meno vicino potrebbero sorgere le fiamme di nuovi conflitti”.
 
Prima il nazismo, ora il comunismo ateo. Pio XII contrasta i sistemi totalitari che, come aveva sostenuto nella sua prima Enciclica, la Summi Pontificatus, sono lo sbocco inevitabile dell’allontanamento da Dio. Il sistema sovietico mette a durissima prova i fedeli e i pastori dei Paesi satelliti di Mosca. Il Papa soffre con loro e respinge il comunismo “in virtù della dottrina cristiana” fino a decretare, nel 1949, la scomunica per quanti aderiscano o sostengano i partiti comunisti. Nel 1954, afferma che la pace è “il voto” che più a lungo ha nutrito nel suo animo. Parole che riecheggiano in tanti suoi appelli accorati:
 
“Non intendiamo di criticare, ma di stimolare. Non di accusare, ma di soccorrere. Intenti di pace e non di afflizione muovono il Nostro cuore e vorremmo destarli nel fondo delle anime di coloro che ci ascoltano”. (Radiomessaggio, 24 dicembre 1946)
 
Difensore della sana dottrina, Pio XII è aperto alla modernità, e in particolare ai progressi scientifici e alla comunicazione sociale. Quasi 200 i suoi radiomessaggi trasmessi in più lingue a tutto il mondo. Papa Pacelli dà nuovo impulso alle missioni dall’Africa alla Cina, rinvigorisce gli studi biblici, riforma la liturgia, internazionalizza la Curia, promuove gli scavi alla Tomba di San Pietro. Con lui comincia, inoltre, a prender forma una teologia del laicato. Di fronte alla piaga della miseria nel mondo, Pio XII chiede una più giusta distribuzione della proprietà, condanna gli eccessi del capitalismo. E mostra sensibilità verso le esigenze della classe operaia:
 
“Queste esigenze comprendono, oltre ad un salario giusto, sufficiente alle necessità dell'operaio e della famiglia, la conservazione ed il perfezionamento di un ordine sociale, che renda possibile una sicura, se pur modesta proprietà privata a tutti i ceti del popolo, favorisca una formazione superiore per i figli delle classi operaie particolarmente dotati di intelligenza e di buon volere”. (Radiomessaggio Natale 1942)
 
Devotissimo alla Madonna, nell’Anno Santo del 1950, definisce il dogma dell’Assunzione della Vergine. Con le sue 41 Encicliche, Pio XII lascia alla Chiesa un deposito di saggezza inestimabile a cui molto attingeranno i padri del Concilio Vaticano II. Riservato di carattere, non parlava della propria spiritualità, ma colpiva tutti per la sua dimensione ascetica. Mangiava poco per essere solidale con i poveri. E quando migliaia di rifugiati di guerra trovarono accoglienza in Vaticano, non volle che il suo appartamento fosse riscaldato per esprimere così la sua vicinanza alle loro sofferenze.
 
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