Congo: inchiesta della Chiesa locale sulle povertà nel Paese
In Congo-Brazzaville la Chiesa locale ha promosso una indagine sulla povertà nel Paese,
che è uno dei maggiore esportatori di petrolio in Africa. Da questa inchiesta, presentata
nei giorni scorsi, risulta che le difficoltà maggiori che le persone povere incontrano,
riguardano l'accesso all'acqua potabile, all'elettricità e ad un lavoro stabile. L'inchiesta
ripresa dall'agenzia Fides, ha stabilito che oltre il 58% dei poveri, vivono uno o
più giorni alla settimana senza un pasto; il 91% conserva l'acqua in bidoni e quelli
che vivono in zone rurali sono costretti a percorrere fino a 8 chilometri per procurarsi
l'acqua potabile; in caso di malattia o di incidente i poveri non hanno i mezzi per
curarsi; la dipendenza da parenti e da amici genera un sentimento di solitudine e
di esclusione. “I risultati dell'inchiesta sulla povertà sono il segno degli sforzi
di lucidità evangelica che la Chiesa intende effettuare per essere sempre più fedele
alla sua missione evangelizzatrice, che implica di annunciare e attualizzare il Vangelo
nel cuore della rete complessa delle relazioni sociali”. Lo ha detto mons. Lous Portella-Mbuyu,
vescovo di Kinkala e Presidente della Conferenza episcopale del Congo, presentando
le conclusioni dell’inchiesta. Alla sua realizzazione hanno contribuito Caritas-Congo,
la Commissione episcopale per la Giustizia e la Pace, e alcuni partner stranieri,
tra cui Caritas-Francia, Caritas Relief Service-Caritas USA, Misereor. Con questa
indagine la Chiesa intende apportare un contributo al cosiddetto Processo Nazionale
Strategico di Riduzione della Povertà. La ricerca è stata effettuata intervistando
80.728 congolesi, pari a 12.908 famiglie, di questi 30.082 (4.980 famiglie) sono tra
i più poveri. Lo studio si è quindi focalizzato sulla situazione di queste persone.
“La mancanza di lavoro è il fattore chiave dell'esclusione sociale. L'inquietudine
è molto forte tra le giovani generazioni, perché l'avvenire non sembra promettere
grandi aspettative” dice tra l’altro l’inchiesta. “Per noi, Chiesa e uomini di buona
volontà – ha detto mons. Portella-Mbuvu - questo rapporto ci interpella. Dobbiamo
rinnovare la nostra opzione preferenziale per i poveri e fare della lotta alla povertà
un asse prioritario del nostro impegno pastorale”. (A.M.)