Borse a picco. Vacilla il sistema bancario: i governi cercano di reagire
E’ panico sui mercati finanziari. E questo nonostante la Germania abbia comunicato
che garantirà i depositi in banca dei correntisti. Sulla stessa linea i governi britannico
e italiano i quali hanno assicurato che non lasceranno da soli i risparmiatori. Tutte
le borse comunque sono in pesante flessione e tra le peggiori c’è Milano che attualmente
perde circa il 5.7%. E in queste ore è in atto una consultazione tra i leader europei
per mettere a punto una dichiarazione di sostegno ai mercati finanziari. Alessandro
Guarasci:
Borse mondiali
sulle montagne russe. Il tracollo è iniziato questa mattina con Tokyo che ha chiuso
a – 4.25%. A ruota sono venute tutte le europee. Milano perde quasi il 6%, Londra
il 3.40%, Parigi il 3.10%. Drammatica la situazione a Mosca, dove le contrattazioni
sono state bloccate in seguito a un calo dei listini del 15%. A pesare la crisi di
Hypo Real Estate alla Borsa di Francoforte, il colosso dei mutui tedesco, salvato
in queste ore dal governo di Berlino con una mossa varata dal cancelliere Angela Merkel
da 50 miliardi di euro. Altri 35 miliardi arriveranno dalla banca centrale tedesca.
In Italia preoccupa la situazione di Unicredit, che in apertura ha perso anche il
13%. Insomma il piano di salvataggio messo in campo da alcuni governi, tra cui appunto
quello tedesco, e in precedenza quello belga, non sembra funzionare. L’economista
ed esperto di mercati Angelo Baglioni: R.
– Mi sembra che ci sia un problema di mancanza di una linea molto decisa, ferma e
unica da parte dei governi. Quindi, una qualche confusione nella gestione della crisi.
E poi c’è un problema di informazione, forse ancora più grave. In questo momento,
credo che il maggiore timore sui mercati sia la mancanza di informazione, non sapere
che cosa sta succedendo, non sapere che cosa si nasconde nei bilanci delle banche,
il timore di avere da un giorno all’altro la sorpresa di una grande banca, che può
dichiarare di non essere più in condizioni di solvibilità o di liquidità. D.
– E questo genera panico? R. – La cosa peggiore per i mercati
finanziari è l’incertezza, non il rischio. Il rischio è qualcosa che si può gestire
e calcolare in qualche modo, cui si può far fronte, ma nell’incertezza non si hanno
le informazioni su quali siano i rischi cui si va incontro. D.
– Un po’ tutti dicono che non è però come il '29. Lei ne è convinto? R.
– L’economia reale, al momento, non dà segni di crisi come fu la crisi degli anni
’30. In più, gli strumenti di politica monetaria, di conoscenza dei mercati e degli
strumenti per agire sui mercati, sono sicuramente più avanzati di allora.