Violenze anticristiane in India: assassinati nella loro casa padre e figlio
Due cristiani, un padre e suo figlio quindicenne, sono stati uccisi da un gruppo di
estremisti indù nella notte fra il 2 e il 3 ottobre in un villaggio nel distretto
di Kandhamal, nell'Orissa. I due stavano dormendo fra i resti della loro casa, distrutta
giorni prima. L’uomo era il capo di una comunità cristiana, molto stimato e influente.
Una fonte locale di AsiaNews ha dichiarato: “Questi fondamentalisti mirano a eliminare
in modo sistematico i leader cristiani più noti. Padre e figlio stavano dormendo nella
loro casa, nella notte li hanno presi, portati fuori e uccisi con un’ascia”. Ieri
sera la polizia ha confermato i fatti. Inoltre quattro radicali indù sono stati arrestati
negli scorsi giorni, accusati di aver stuprato una suora. Le violenze sono avvenute
il 24 agosto scorso. Dopo una visita medica la notte stessa dell’incidente sono stati
confermati gli abusi sessuali subiti. La polizia ha però fatto gli arresti il 1° ottobre.
Solo il 3 ottobre, 38 giorni dopo il fatto, Naveen Patnaik, capo del governo locale
dell’Orissa, si è espresso sull’incidente definendolo “selvaggio” e “vergognoso”.
E nel distretto di Boudh, confinante con quello di Kandhamal, una folla di facinorosi
ha incendiato 111 case di fuoricasta in quattro villaggi. La polizia non ha riferito
di feriti o vittime, mentre sono state arrestate due persone. Intanto l'altro ieri
a New Delhi, in occasione della giornata della non violenza in ricordo della nascita
di Gandhi, 15.000 persone di tutte le religioni, inclusi capi religiosi indù, hanno
partecipato alla marcia organizzata dalle organizzazioni cristiane per protestare
contro le violenze in Orissa. E da Esztergom, in Ungheria, alla fine del Consiglio
delle Conferenze episcopali d'Europa (CCEE), arriva la dichiarazione di mons. Hèctor
Miguel Cabrejos Vidarte, arcivescovo di Trujillo e presidente della Conferenza episcopale
del Perù. “Anche i vescovi dell’America Latina condividono la preoccupazione dei vescovi
europei per la persecuzione dei cristiani in Orissa – ha detto - e si uniscono alla
loro richiesta di far cessare queste violenze che hanno causato morte, terrore e distruzione”.
(A cura di Virginia Volpe)