Le ONG cattoliche migliorano la loro collaborazione internazionale: intervista con
Johan Ketelers
Dopo lo scioglimento della Conferenza delle organizzazioni internazionali cattoliche,
avvenuto nei mesi scorsi, le ONG di ispirazione cattolica si sono ora riunite in un
Forum. Si tratta di un processo di collaborazione avviato già nel novembre 2007, quando
un centinaio di ONG cattoliche si riunirono a Roma su iniziativa della Santa Sede.
“Il Forum – afferma il suo presidente, Johan Ketelers in un articolo pubblicato oggi
da L’Osservatore Romano – non è solo una struttura che va a sostituire quella precedente”
perché si è fatto in modo che la sua creazione fosse “un processo dinamico, piuttosto
che un’identità istituzionale”. E aggiunge: “L'istituzione di questo Forum non va
intesa tanto come cambiamento strutturale, ma piuttosto come volontà di tracciare
nuove strade per la creazione di una migliore rete di contatti fra le organizzazioni”.
Ma ascoltiamo ora lo stesso Johan Ketelers, al microfono di Tracey McClure:
R. – Penso
sia importantissimo cambiare mentalità oggi, vedendo il mondo che si sta evolvendo
in una certa direzione, che non è la direzione della dignità della persona umana.
Bisognerebbe focalizzarsi di nuovo sulla dignità dell’umanità, della persona umana,
sul benessere e anche sulla coesione sociale, che è quella che manca di più. Lo si
vede a tanti livelli: non vediamo più questo interesse, si vede il mondo più a livello
finanziario, di profitto. E’ questo quello che ci interessa. Penso che le organizzazioni
cattoliche o di ispirazione cattolica abbiano lavorato già tanti anni su questo e
abbiano capito adesso che hanno bisogno di mettersi insieme per avere un maggiore
e migliore impatto sulle decisioni che vengono prese dalla Nazioni Unite e da tutte
le organizzazioni intergovernative.
D. – Come avviene
la collaborazione nel Forum?
R. – Già abbiamo l’abitudine
come organizzazioni di lavorare in rete. Siamo collegati a tante altre organizzazioni,
siamo abituati al dialogo con loro, per vedere ciò che possiamo fare. Penso che dopo
50, 60 anni, per alcune di queste organizzazioni sia il momento giusto di vedere come
possiamo portare insieme questa identità cattolica o l’identità cristiana di ispirazione
cattolica, per andare molto di più verso quella che è la cosa principale per noi:
il rispetto della dignità umana.
D. – Questo volete
farlo anche presso l’ONU...
R. – Si fa a tutti i
livelli intergovernativi, secondo i diversi calendari. Le organizzazioni hanno vissuto
per 50, 60 anni, lavorando su questo, in modo più o meno separato, perché specializzati,
uno sulla povertà, l’altro sullo sviluppo, il terzo sulle migrazioni e così via. Quello
che è importante vedere è che ci sono degli elementi comuni nelle diverse posizioni.
Ed infatti il lavoro di riorganizzazione è stato sempre, secondo la tradizione della
Dottrina sociale della Chiesa, quello di accompagnare. E’ un accompagnamento della
gente più vulnerabile o che si trova in grande povertà.
D.
– L'intenzione è quella di portare la voce cristiana nelle società, nel mondo, a livello
pubblico...
R. – Fa parte della responsabilità dei
laici, fa parte della responsabilità delle organizzazioni, per cui sono state fondate,
e vogliamo chiaramente percorrere questa strada insieme.
D.
– Dove andrà adesso il Forum?
R. – Quando ci siamo
riuniti la prima volta, nel 2007, l’anno scorso, si sono visti tanti diversi attori:
non solo le ONG, ma anche i rappresentanti della Segreteria di Stato, i rappresentanti
dei diversi dicasteri e i nunzi apostolici che operano presso gli uffici ONU e le
altre istituzioni internazionali. Abbiamo fatto una riflessione insieme su quelle
che sono le strade da percorrere. Non possiamo dire oggi che ci siano delle definizioni
chiare, ma la volontà è presente. Vogliamo entrare in questo discorso nei prossimi
due anni, 2009-2010, quando faremo un altro Forum. Quest’altro Forum dovrebbe decidere
quella che sarà la configurazione e la metodologia di lavoro. Vogliamo avere uno scambio
anche sui diversi temi di lavoro, che abbiamo trattato durante gli ultimi due anni.