La mostra “Sulla via di Damasco” inaugurata nella Basilica di San Paolo a Roma
“Sulla via di Damasco – L’inizio di una vita nuova “ sono i titoli della grande mostra
itinerante sulla vita e sull’eredità di San Paolo, promossa dal “Progetto culturale”
della Chiesa Italiana e dalla società editrice Itaca, nel contesto delle celebrazioni
dell’Anno Paolino. Allestita nella sede più pertinente, la Basilica Papale di San
Paolo fuori le Mura, è stata inaugurata dal suo Arciprete, il cardinale Andrea Cordero
Lanza di Montezemolo all’antivigilia di un evento importante della Chiesa universale,
l’apertura in essa, da parte del Santo Padre Benedetto XVI, dell’Assemblea generale
del Sinodo dei Vescovi. Dal monumentale Quadriporitico della Basilica, dove resterà
aperta sino al 20 ottobre, la Mostra prenderà le mosse per raggiungere cattedrali,
parrocchie, comuni d’Italia e città lontane, come Gerusalemme, La Valletta, Antiochia,
Mosca. Ricco e originale il repertorio iconografico e il corredo didascalico delle
due sezioni della Mostra, la prima sui luoghi della vita e dell’apostolato di Paolo,
la seconda sulla sua nuova identità e sul suo insegnamento, frutto della rivelazione
di Gesù Risorto. L’epilogo della Mostra sottolinea il singolare rapporto tra Pietro
e Paolo che appaiono, ha detto il suo ideatore e realizzatore Eugenio Dal Pane, come
gli iniziatori di una nuova città nella quale si concretizza – citando le parole del
Papa – “un modo nuovo e autentico di essere fratelli, reso possibile dal Vangelo
di Cristo”. Per don Domenico Pompili, direttore dell’Ufficio nazionale per le Comunicazioni
sociali della Conferenza Episcopale Italiana, la Mostra aiuta a ritrovare una “categoria
del cristianesimo, la strada”. “È sulla via di Damasco, ha detto, che San Paolo vede
cambiata la sua esistenza… e prima che la parola «cristiani» fosse stata inventata,
la religione cristiana si chiamava semplicemente 'via'”. Il cardinale Cordero Lanza
di Montezemolo si è compiaciuto della mostra, strumento efficace di divulgazione della
ricchezza e grandiosità di San Paolo, non ancora sufficientemente conosciute. (A
cura di Graziano Motta)