2008-10-03 16:03:00

Termina oggi a Taormina il Forum internazionale sull’Africa


“Nell’economia mondiale l’Africa è una grandissima sorgente, anche i cinesi hanno riconosciuto che l'Africa è una sorgente di risorse complementari per l’Europa”. Lo ha detto stamani il premio Nobel per la Fisica Carlo Rubbia, a Taormina per partecipare al Forum internazionale sull'Africa che si conclude oggi. Il nucleare e il solare, secondo Rubbia, “saranno i due nuovi attori del futuro” energetico mondiale. Il premio Nobel ha però spiegato che “non saranno il nucleare e il solare di oggi, perché occorrono innovazioni”. Per il matematico ed esperto di computer nigeriano Philip Emeagwali, “La sfida dell'Africa per il XXI secolo sarà l'utilizzo ad ampio raggio di internet che, attraverso il cyberspazio, distruggerà le barriere geografiche. Attraverso Internet - ha detto nel suo intervento - potrebbero arrivare in Africa molti lavori in outsourcing dal mondo occidentale”. L'Italia deve guardare all'Africa come a un continente che offre grandi opportunità e favorire una politica di investimenti prima che sia troppo tardi. Che l'Italia e l'Europa siano in ritardo e rischino di essere schiacciate dall'interventismo di Stati Uniti e Cina è una tesi condivisa da quasi tutti i relatori intervenuti ieri al Forum, ma le critiche più dure sono state espresse da Josè Maria Aznar. L'Europa, ha osservato l'ex premier spagnolo, è “ancorata al passato nei suoi rapporti economici e politici con l'Africa”, legata alle “misure paternalistiche” della cooperazione allo sviluppo e non vede che l'unico futuro per questo antico continente dipende dall'apertura al “libero mercato” e dal superamento dei “protezionismi”. Aznar ha affermato di non vedere “cambiamenti tra il processo di Barcellona e il vertice di Parigi” che ha lanciato l'Unione per il Mediterraneo di Nicolas Sarkozy e che l'Africa non si trasformerà mai in un partner economico dell'Europa “se l'Unione Europea non cambierà le politiche attuali”. Secondo Aznar, l'Africa non ha seguito l'esempio dei Paesi emergenti in Asia, perché vittima dell'instabilità politica e del protezionismo economico. Per il fondatore della comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi, di aiuti all'Africa “bisogna discutere con realismo, senza retorica. “L'Unione per il Mediterraneo - ha osservato - è una bella idea che noi vogliamo vedere realizzata, ma che ora vediamo solo lanciata con grande efficacia”. (A cura di Alessandra Zaffiro) RealAudioMP3







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