Somalia: aumentano gli sfollati in fuga dalle violenze
La recente escalation dei combattimenti nell’area di Mogadiscio ha causato un aumento
massiccio di feriti e ha costretto migliaia di persone ad abbandonare le proprie case.
Negli ultimi giorni, l’organizzazione Medici Senza Frontiere ha curato oltre 100 feriti
nell’ospedale di Dayniile alla periferia della capitale della Somalia. I malati, molti
dei quali donne e bambini al di sotto dei 16 anni, presentano per lo più ferite da
arma da fuoco. Sulla strada che collega Mogadiscio a Afgooye, dove da mesi più di
250mila sfollati vivono in condizioni spaventose, gli operatori di MSF hanno assistito
all’arrivo di altri 9mila profughi nella sola giornata di mercoledì scorso. Le equipe
di MSF stanno fornendo beni di prima necessità a queste persone tra cui sapone, teli
di plastica e coperte, tuttavia questi pochi aiuti soddisfano a malapena le esigenze
di base. La popolazione dipende completamente dagli aiuti alimentari per sopravvivere,
ma questi sono distribuiti in maniera casuale e insufficiente. Coloro che sono appena
fuggiti dalle violenze di Mogadiscio si trovano senza ripari, cibo e assistenza sanitaria.
Kenneth Lavelle, responsabile delle attività di MSF in Somalia dichiara: "La situazione
è terribile. A causa del costante flusso di persone che fuggono da Mogadiscio, i campi
stanno diventando sempre più affollati e le già difficili condizioni di vita stanno
rapidamente peggiorando". "Nonostante la situazione resti estremamente precaria ,
MSF continua a rispondere all’emergenza grazie al personale somalo che sta prendendo
enormi rischi per continuare a fornire assistenza", conclude Lavelle. (V.V.)