2008-10-03 15:51:19

Il cardinale Ouellet denuncia l'imposizione dell’etica di Stato nel Québec


In Québec, un tempo roccaforte cattolica in Nord America, è stato inserito nei programmi scolastici l’insegnamento di una nuova materia: etica e cultura delle religioni. Una sorta di etica di Stato impartita obbligatoriamente dall’asilo alle superiori. Nel silenzio dell’opinione pubblica il cardinale Marc Ouellet, arcivescovo di Québec e primate del Canada, ha reagito pubblicamente dichiarando che la Chiesa cattolica in Québec è in crisi profonda. “La pratica religiosa col tempo è venuta a mancare di profondità – ha spiegato il porporato in un’intervista su Avvenire – riducendosi a una forma osservata da tutti, a un’abitudine che andava dimenticando la sua ragione fondante”. “ Tra gli intellettuali e nei media – ha continuato- è cresciuto, a partire dagli anni Sessanta, un fronte laicista fortemente anticattolico, in un mix di pensiero debole, relativismo e semplice avversione alla Chiesa, in un divorzio tra cultura francofona e cristianesimo”. Il nuovo corso è incentrato sulle religioni più diffuse e su un dibattito su temi etici come l’aborto. I docenti devono essere rigorosamente neutrali. “È la dittatura del relativismo applicata a partire dalla scuola materna – ha dichiarato il cardinale – religioni ed etica devono essere oggetto di un continuo dibattito, insomma nulla è vero, tutto è relativo. Assistiamo all’entrata in scena di un etica di Stato obbligatoria, anche nelle scuola confessionali, ma lo Stato deve occuparsi di convivenza civile, di tolleranza, non può imporre una sua etica, sostituendosi all’apporto che viene dalle confessioni religiose”. Una scuola cattolica di Montreal ha già avanzato ricorso per incostituzionalità alla Corte superiore del Québec. “Sono visibili gli effetti del vuoto spirituale che si è creato – ha concluso – i giovani non si sposano, le coppie conviventi hanno superato quelle sposate, si vive alla giornata, il tasso di natalità è bassissimo, quello degli aborti molto alto, e quello dei suicidi giovanili fra i più elevati del Nord America”. (V.V.)







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