La Chiesa celebra la memoria degli Angeli Custodi: la riflessione del teologo Salvatore
Vitiello
La Chiesa celebra oggi la festa dei Santi Angeli Custodi. “L’invisibile presenza di
questi Spiriti beati – ha detto il Papa, lunedì scorso - ci è di grande aiuto e conforto:
essi camminano al nostro fianco e ci proteggono in ogni circostanza, ci difendono
dai pericoli e ad essi possiamo ricorrere in ogni momento”. Per una riflessione sul
ruolo degli Angeli Custodi nella vita di un cristiano, Alessandro Gisotti ha
intervistato don Salvatore Vitiello,docente di Introduzione alla Teologia
all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma:
R. – Ogni
domenica, quando come cristiani noi recitiamo il “Credo”, diciamo: “Credo in un solo
Dio, Padre Onnipotente, Creatore delle cose visibili ed invisibili”. Fa parte del
patrimonio della fede cattolica, credere che Dio abbia creato tutto ciò che è visibile
ma fa parte anche di questo deposito, credere che Dio abbia creato cose invisibili,
cioè delle creature che non sono visibili ma che sono creature, esattamente come siamo
noi. Queste creatura hanno però un ruolo diverso nel piano della Salvezza. Gli angeli
sono da interpretare come vere e proprie creature volute da Dio con una funzione diversa
da quella dell’uomo, che assistono l’uomo nel suo percorso verso la Salvezza.
D.
– Si è portati a pensare che gli Angeli Custodi appartengano all’infanzia, alla dolcezza
dei bambini. In realtà gli angeli ci accompagnano in tutta la vita terrena…
R.
– Questo legame con l’infanzia è determinato dalla pagina del Vangelo in cui Gesù,
rispondendo alla domanda degli apostoli: “Chi è primo nel Regno dei Cieli?”, pone
un bambino davanti a sé e dice “Se non tornerete come bambini, non entrerete nel Regno
dei Cieli”. Poi aggiunge: “I loro Angeli vedono il Padre mio costantemente”. Quindi
il legame con l’infanzia ha una radice evangelica, proprio perché richiama questo
senso di purezza e di trasparenza rispetto al modo, a volte un po’ distorto, che gli
Apostoli stessi hanno di interpretare il primato, chi è primo nel Regno dei Cieli.
D.
– “Molti Santi - ha detto il Papa - intrattenevano con gli angeli un rapporto di vera
amicizia”. Oggi, sembra che la società quasi rifiuti la ricerca di questa amicizia,
di queste presenze invisibili, oppure, ancor peggio, le banalizza…
R.
– Ci sono diversi fenomeni da questo punto di vista. C’è la totale dimenticanza di
queste creature spirituali che Dio ha voluto nella società, talvolta perfino nella
catechesi o nella predicazione. Questo è un grave errore, bisogna ricordare che esistono.
D’altro canto, c’è, mi pare di vedere nel “New Age”, una grande scoperta di queste
figure perché sono figure totalmente spiritualizzabili che quindi permettono di saltare,
dal punto di vista teologico, la domanda sulla vera identità di Dio e l’Incarnazione
del Verbo che è il punto centrale della fede cattolica. Tutto questo proliferare di
calendari, di immagini con angeli, ecc., dietro ha questa fuga nello spiritualistico
che non è sicuramente legato o riconducibile al mondo cattolico. Noi dobbiamo dire
che certamente quella degli Angeli Custodi non è una verità centrale della fede cattolica,
ma è una verità di fede. Dunque va accolta con semplicità ponendosi il problema pastoralmente,
come parlarne senza banalizzarlo e senza ridurre l’atto di fede, nell’esistenza degli
angeli, ad una mera teoria.