Giovani del Caucaso ripartono da Rondine Cittadella della Pace per riportare la riconciliazione
nei propri Paesi
Vogliono portare nel mondo la pace a partire dai giovani: sono gli studenti dell’Associazione
“Rondine Cittadella della Pace”, piccolo borgo in provincia di Arezzo, che mercoledì
scorso hanno incontrato il Papa in Piazza San Pietro al termine dell'udienza generale.
Si tratta di uno studentato internazionale, laboratorio di formazione per giovani
provenienti da territori afflitti da guerre. La delegazione di Rondine è stata accompagnata
in Vaticano da tre rappresentanti dell’Episcopato toscano: il vescovo di Arezzo Gualtiero
Bassetti, il vescovo di Montepulciano Rodolfo Cetoloni e il vescovo di Fiesole Luciano
Giovannetti. Il servizio di Chiara Calace: “Saluto
i giovani dell’Associazione ‘Rondine Cittadella della Pace’, di Arezzo, tra i quali
ci sono alcuni provenienti dal Caucaso. Cari amici, auspico che questo vostro incontro
contribuisca ad affermare una giusta cultura della convivenza pacifica fra i popoli
e a promuovere l’intesa e la riconciliazione”. Questo
il saluto di benvenuto del Santo Padre che, mercoledì scorso, ha incontrato in Piazza
San Pietro gli studenti dell’Associazione “Rondine Cittadella della Pace”. I giovani
caucasici presenti - provenienti da Georgia, Abkhazia, Cecenia e da altre zone che
hanno vissuto o stanno vivendo la guerra – hanno portato al Papa il saluto dalle loro
terre ed assieme al loro saluto hanno portato anche un progetto dell’Associazione
proprio per promuovere la pace. Ascoltiamo dalle parole del presidente dell’Associazione,
Franco Vaccari, il progetto di pace in Caucaso: "Nel
momento in cui ci siamo soffermati insieme con il Santo Padre, abbiamo presentato
questo progetto, questa idea, che è nata dal primo giorno della crisi caucasica: la
forza dei giovani di convocare una conferenza di tutti i giovani dei popoli del Caucaso.
Noi vorremmo convocarli tutti alla Verna. Lo abbiamo detto al Santo Padre e il Santo
Padre ha esultato di fronte a questo, ci ha benedetti e incoraggiati, asserendo che
La Verna è un luogo di alto significato e che proprio lì si può fare la pace". Quindi
una importante iniziativa che è partita proprio dai giovani. Ma ascoltiamo le testimonianza
di uno di quei giovani che quest’estate hanno vissuto la guerra nel Caucaso. Riva,
24 anni, viene da Mosca e vive in Italia proprio presso l’Associazione Rondine: "Sono
tornata il secondo giorno della guerra, quando si capiva già che sarebbe stata una
guerra. Sono scesa dal pullman, mi sono avvicinata a Rondine e una delle prime persone
che ho incontrato era uno studente georgiano. Quando l'ho visto, la prima cosa che
gli ho detto, perché avevo grande paura di incontrarlo, è stata questa: “Io sono venuta
con la pace” e lui mi ha detto: “Sì, questo lo capisco” e mi ha abbracciato subito.
Siamo venuti a Rondine non come nemici ma come amici".