Crescerà in Ungheria la "foresta climatica vaticana"
Scatta l'operazione "inquinamento zero" per il Vaticano. Inizieranno, infatti, a novembre
i lavori di impianto in Ungheria dei 125.600 alberi che formeranno la "foresta climatica"
in grado di neutralizzare le emissioni di gas serra prodotte oltretevere lo scorso
anno. Lo riferisce all’Osservatore Romano, David Gazdag, amministratore delegato della
KlimaFa, la società magiara che - insieme alla statunitense Plankton - nel luglio
del 2007 ha deciso di offrire alla Santa Sede questa zona boschiva destinata ad assorbire
10 mila tonnellate di anidride carbonica. Il Vaticano diventa così a tutti gli effetti
il primo Stato al mondo "a emissioni zero" di CO2. "L'area scelta per impiantare la
foresta climatica vaticana – spiega Gazdag - fa parte di una superficie più ampia
che si estende per 250 ettari e che ospiterà una foresta destinata ad assorbire complessivamente
82 mila tonnellate di anidride carbonica. Per la crescita dell’intera foresta occorreranno
20 anni; 170 mila euro, la spesa prevista per l’area vaticana. Di recente anche altri
Paesi hanno deciso di seguire questa strada, a cominciare dalla Norvegia che prevede
di raggiungere la neutralità relativa all'anidride carbonica entro il 2030. L’iniziativa
segue i ripetuti appelli di Benedetto XVI al rispetto e alla difesa del creato e si
accompagna ad altri interventi promossi dal Vaticano per contrastare l'inquinamento
in modo efficace. Tra questi l’allestimento, entro la fine del 2008, di un impianto
fotovoltaico sulla copertura dell'Aula Paolo VI, in grado di fornire in un anno 300
mwh (megawatt ora) grazie all'energia solare. Pulita, gratuita e praticamente illimitata.
(S.G.)