2008-09-27 14:47:16

Autobomba a Damasco: 17 le vittime, tutte civili


Un grave attentato ha scosso stamani Damasco. Una potente autobomba è esplosa sulla strada che porta all'aeroporto della capitale siriana. Il bilancio parla di 17 morti e decine di feriti, tutti civili. Secondo rappresentanti del governo siriano si tratta di un grave attacco allo Stato, di cui, per ora, non è possibile attribuire la responsabilità. “Solidarietà al popolo siriano e determinazione nel rafforzare l'impegno comune nella lotta contro ogni forma di terrorismo" sono state espresse dal ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini. Sul clima in cui è avvenuto quest’episodio, Giancarlo La Vella ha sentito Eric Salerno, corrispondente in Medio Oriente per Il Messaggero:RealAudioMP3

R. - E’ difficile fare grandi ipotesi; possiamo descrivere una situazione che è in evoluzione, negli ultimi mesi e anni. Direi, intanto bisognerebbe capire chi sono questi civili che sono morti, perché l’attentato è avvenuto vicino all’aeroporto - che è vicino anche a una postazione militare strategica -, però è avvenuto anche vicino a una moschea sciita, un mausoleo molto importante, luogo di pellegrinaggio, e bisogna capire se, in qualche modo, possa rientrare, quest’attentato, in un conflitto strisciante tra sunniti e sciiti.
 
D. – Il recente avvio di negoziati con Israele, può aver destabilizzato il clima politico, in Siria?
 
R. – Certamente il negoziato non piace a qualcuno; questo vale per ambienti più radicali. Al momento non sappiamo se l’Iran, che critica questi negoziati, ma che è considerato uno dei maggiori alleati della Siria, in questo momento, ha voglia e può avere una mano in una cosa del genere, oppure se questo è un segnale mandato da Hezbollah o dall’Iran. L’Iran sicuramente non vuole restare isolato, nemmeno Hezbollah, e teme che un accordo tra Israele e Siria possa, in qualche modo, isolare ancora di più Ahmadinejad e la sua politica molto radicale.







All the contents on this site are copyrighted ©.