2008-09-26 15:27:09

Si conclude questa sera la 63.ma edizione della Sagra Musicale Umbra


L’architrave, Dante Alighieri. Le colonne portanti, le melodie che la Divina Commedia ha ispirato ai più grandi autori di musica classica e contemporanea. È questo l’“edificio” musicale che, per il 63° anno, la Sagra Musicale Umbra ha portato in tour tra località piccole e grandi di una regione che da decenni ha scelto di investire sull’arte nelle sue più varie espressioni. Un investimento per un successo non necessariamente annunciato quando si scommette sulla cultura di livello alto eppure riuscito, come dimostra il cartellone dei concerti proposto quest’anno dalla Sagra: un tema “forte” e alcuni brani di non scontata presa sul grande pubblico, che invece ha risposto con entusiasmo e dimensioni ben più ampie del circuito degli addetti ai lavori. Alla maestosità delle note di Beethoven e della sua Missa Solemnis che ha inaugurato l’edizione 2008 della Sagra, si è passati attraverso melodie medievali e rinascimentali, ricreate dalla maestria di esecutori che hanno suonato strumenti d’epoca, fino ad alcune applauditissime primizie, come l’esecuzione del “Mottetto di Assisi” scritto da Vivaldi - scomparso e poi riapparso tra le carte del Sacro Convento francescano - o come i 12 Madrigali di uno dei massimi compositori italiani, Salvatore Sciarrino, presente alla Sagra, le cui note - ascoltate in prima esecuzione italiana - hanno offerto l’interpretazione moderna e originale di un genere molto in voga tra il 500 e il ’600. Un incalzare di melodie e di polifonia unite dal comune denominatore di una profonda spiritualità: caratteristica questa propria della Sagra Musicale Umbra, sottolineata con parole di pubblico apprezzamento anche dall’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, mons. Giuseppe Chiaretti, che ha messo in risalto, all’omelia di domenica scorsa, il legame tra la bellezza-immagine della divinità e la bellezza suggerita dal canto e dalla musica sacra. Non a caso, a chiudere la Sagra Umbra 2008 sarà questa sera un’altra celebre Messa, quella in “si minore” scritta da Bach. “Sulla trasfigurazione sonora del “dona nobis pacem”, che sigilla l’immensa partitura bachiana, torniamo a ‘riveder le stelle’”, commenta, parafrasando Dante Alighieri, il direttore artistico della Sagra, Alberto Batisti. “Dona nobis pacem”: un messaggio che supera la semplice intenzione artistica e diventa, attraverso la musica, un auspicio universale, che già si pone - per l’edizione 2009 - sotto la protezione della Santa della musica, Cecilia. (A cura di Alessandro De Carolis) RealAudioMP3







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