2008-09-26 15:14:34

"Non rinchiudete il Vangelo nei sotterranei!": così mons. Amato ad un convegno sul Volto di Cristo


“Occorre ritornare a Gesù e al suo Vangelo” per diventare “onesti cittadini e buoni cristiani”: è quanto ha detto stamani mons. Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Il presule è intervenuto al Convegno intitolato “Il Volto di Cristo: Verità, Via, Vita”, in corso fino a domani a Marina di Sibari, in Calabria, ed organizzato dalla diocesi di Cassano allo Jonio. In particolare, mons. Amato ha presieduto la Messa di apertura del Congresso ed ha poi pronunciato la prolusione inaugurale. Ce ne parla Isabella Piro:RealAudioMP3

Non rinchiudete il Vangelo “nei sotterranei”, non arrendetevi “di fronte all’aggressività chiassosa di una cultura anticristiana cinica e menzognera”: questo l’appello rivolto a tutti i cristiani da mons. Amato, appello posto in chiusura di una lunga prolusione centrata sulla Divinità di Gesù. “Il Vangelo – ha detto il presule – ha ancora oggi un valore fondativo ineliminabile” e la “tradizione cristiana ha molto da dire”. Per questo, ha affermato mons. Amato, “occorre riannunciare ad alta voce il Signore Gesù, come via, verità e vita”. E occorre farlo, ha continuato il presule, guardando alla natura Divina di Gesù, poiché “senza il riconoscimento pieno del Signore Gesù, vero Dio e vero uomo, il cristianesimo si ridurrebbe a mera ideologia, caduca e inefficace come tutte le altre. Solo professando la fede biblica ed ecclesiale nel Signore Gesù, l’umanità può essere salvata ed elevata alla figliolanza divina che le dà la sua più alta dignità”. In Gesù, ha detto ancora mons. Amato, “il cristiano vive, cammina, lavora, serve, muore, viene salvato”, perché Gesù è “il Verbo incarnato per la salvezza dell’umanità, è la parola definitiva del Padre, il maestro unico, il rivelatore universale”.  
La figura di Gesù è stata al centro anche dell’omelia pronunciata dal prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi: ricordando che, secondo le ultime statistiche, il 50% dei cristiani possiede una Bibbia, ma non l’ha mai letta, mons. Amato ha sottolineato come l’ignoranza della Scrittura equivalga all’ignoranza di Gesù e della sua storia. Come porre rimedio, allora? Il presule ha indicato due aiuti “concreti ed efficaci”: il Vangelo ed il Catechismo della Chiesa Cattolica, con il relativo Compendio. “Sono libri - ha detto - che non devono mancare nelle case dei nostri fedeli e anche nelle nostre bibliotechine. In essi ci sono le risposte giuste ai mille interrogativi sulla nostra fede, sulla preghiera, sul senso della nostra vita, sul nostro comportamento etico, sul nostro destino eterno”.
 
Il prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi ha ricordato poi i cattolici “discriminati, perseguitati e uccisi” in diverse parti del mondo, ed ha citato Paesi come l’India, le Filippine, la Cina. Ma anche l’Italia: “Viviamo in una cultura indifferente e persecutoria – ha detto - che deride coloro che vogliono essere fedeli al Vangelo”. E mons. Amato ha citato alcuni esempi, come chi difende l’aborto come “un diritto della donna” e non come “un delitto nei confronti di un essere innocente”. Oggi, ha messo in guardia il presule, “la vita e la morte non vengono più viste alla luce della verità del Vangelo. La vita non è più considerata un dono di Dio da accogliere, curare ed educare con impegno”. E tutto ciò porta al rischio di far entrare la società “in un territorio disumano”: “Abbiamo già fatto esperienza di ciò – ha ricordato mons. Amato - I lager nazisti, i gulag comunisti, i laogai cinesi, le mille prigioni ancora oggi esistenti nei Paesi soggetti agli abusi dei potenti, testimoniano la spietatezza dell’uomo senza Dio, che lascia dietro di sé scie di morte e di desolazione”. In questa “società squilibrata” – ha concluso quindi il presule – che, abbandonato il Vangelo, ha perso qualsiasi orientamento etico”, che “esalta il vizio e disprezza la virtù”, formando “personalità immature e disorientate”, in questa società, allora, “occorre ritornare a Gesù e al suo Vangelo”, perché “la verità del Vangelo educa a diventare onesti cittadini, che edificano una pacifica città dell’uomo, e forma buoni cristiani, che arricchiscono la Chiesa e la società con le loro virtù”.







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