2008-09-26 14:30:57

Mons. Migliore: un fallimento non raggiungere gli obiettivi del Millennio


La globalizzazione della solidarietà attraverso la rapida realizzazione degli obiettivi del Millennio è l’obbligo morale della comunità internazionale. E’ uno dei passaggi del discorso dell’arcivescovo Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso l’ONU, tenuto ieri alle Nazioni Unite in occasione della 63.ma Assemblea Generale. Ce ne parla Benedetta Capelli:RealAudioMP3

Progressi nei Paesi meno avanzati che dovrebbero far ben sperare la comunità internazionale; ritardi invece negli impegni presi sulla lotta alla povertà, l’ineguaglianza, la fame, il danno ambientale e la battaglia sull’AIDS. E’ quanto ha sottolineato mons. Celestino Migliore nel suo discorso all’ONU, invitando i Paesi più avanzati – rispetto ai quali quelli più poveri “stanno perdendo speranza e fiducia” - all’assunzione di responsabilità perché il raggiungimento degli obiettivi è legato al rispetto dei diritti umani. Un fallimento in tal senso “sarebbe - ha detto il presule - un fallimento morale”. “C’è bisogno di ravvivare una nuova cultura delle relazioni umane caratterizzata da una fraterna visione del mondo, una cultura – ha proseguito mons. Migliore – basata sull’imperativo morale di riconoscere l’unità del genere umano e sull’imperativo pratico di dare un contributo alla pace”. Le risorse necessarie, infatti, sono poca cosa rispetto al totale delle spese militari o quelle dei beni che non siano di prima necessità nei Paesi più sviluppati; poca cosa anche rispetto agli interventi di emergenza messi in campo per far fronte alla difficile situazione economica delle ultime settimane. Mons. Migliore ha poi ricordato quanto fatto dalla società civile in particolare dalle organizzazioni religiose, “attori indispensabili” per gli aiuti ai Paesi in difficoltà: “prova concreta della possibilità di conseguire gli obiettivi entro il 2015”. Ed ha richiamato poi l’impegno della Santa Sede e delle sue organizzazioni nel fornire assistenza e sostegno. Infine il rappresentante vaticano ha invitato la comunità internazionale a concentrarsi maggiormente sugli obiettivi da raggiungere senza lasciarsi distrarre dai nuovi come quelli “sulla salute sessuale e riproduttiva” che rischiano di introdurre “pratiche e politiche lesive della dignità umana e dello sviluppo sostenibile”. In conclusione ha riaffermato l’obbligo morale della globalizzazione della solidarietà attraverso il raggiungimento degli obiettivi del Millennio, via necessaria per dare stabilità all’economia globale e assicurare il rispetto dei diritti di tutti.







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