Spagna. Intervento del cardinale Rouco Varela su vita, famiglia, lavoro e povertà
“Non c’è altra luce né altra forza per affrontare il futuro con spirito attento e
sereno e con il cuore illuminato dalla speranza che rinforza e incoraggia, che quella
del rinnovamento del nostro ‘sì’ alla legge dell’amore di Dio, che ci offre come novità
appassionante il Vangelo di Gesù Cristo”. Così ha parlato l’arcivescovo di Madrid,
cardinale Rouco Varela nella sua tradizionale riflessione domenicale dedicata all’apertura
dell’annuale Corso pastorale dell’arcidiocesi. All’inizio della sua allocuzione, intitolata
“La legge dell’amore è la legge delle leggi”, l’arcivescovo di Madrid, ha elencato
alcuni dei principali “interrogativi e sfide che gli avvenimenti della storia quotidiana
pongono a ogni persona e all’intera società. In concreto, il porporato ha citato “la
crisi economica, l’educazione dei figli e i dibattiti sul diritto alla vita”. Sulla
realtà economica odierna il porporato si è dichiarato preoccupato poiché “gli effetti
della crisi hanno toccato le famiglie in questioni essenziali come il posto di lavoro,
l’alloggio e il sostentamento dignitoso”. Rilevando la gravità di questi effetti il
cardinale Rouco Varela ha ricordato che colpiscono, in particolare, le famiglie numerose
o con anziani e malati, oppure gli immigranti. Le famiglie spagnole, secondo l’arcivescovo
di Madrid, però hanno anche altre preoccupazioni ed inquietudini come quelle che riguardano
“i contenuti” dell’educazione, “la sua qualità pedagogica nonché l’orientamento religioso
e morale degli insegnamenti che ricevono i loro figli”. In riferimento alla materia
obbligatoria introdotta nel curricolum scolastico conosciuta come “EpC”, educazione
per la cittadinanza, il porporato ritiene che “lede uno dei diritti fondamentali,
non subordinabile nella sua sostanza a nessuna istanza umana” e pone ostacoli “all’adempimento
soddisfacente di un obbligo fra i più sacri (per la famiglia): l’educazione integrale
dei propri figli”. Questo compito trova ulteriori ostacoli, secondo il cardinale Rouco
Varela, se si tiene conto che bambini e giovani “ricevono in modo massiccio delle
proposte culturali dannose per lo sviluppo della personalità e per la retta formazione
della loro coscienza”; dunque, sono i genitori le prime vittime di tali ostacoli,
poiché essi rendono difficile “il loro impegno di primi educatori”. Infine il porporato
ha rilevato fra i motivi di preoccupazione, “l’apertura di nuovi e preoccupanti dibattiti
su questioni centrali riguardo il concetto di essere umano e di società, come ad esempio
il diritto alla vita dal concepimento fino alla morte naturale, le fondamenta etiche
e antropologiche del matrimonio e della famiglia”. Aumento della povertà e incertezza
sul futuro, ostacoli al dovere dei genitori in quanto primi responsabili dell’educazione
dei figli e relativizzazione di realtà non disponibili quale la vita, la famiglia
e il matrimonio, sono tutti “dati di un quadro che viene fuori dall’esperienza quotidiana,
sfidando ambiti delle nostre responsabilità familiari, sociali e pastorali”, ha aggiunto
il cardinale Rouco Varela: di fronte a questa situazione “da dove ci può venire la
luce e la forza per affrontarla con speranza?” La risposta, “nasce dalla fede nel
Vangelo di Gesù, Figlio del dio Vivente, scritta nell’intimo del suo essere, e rivelata
e potenziata con la sua Parola, Parola fatta carne. Ed è la legge di Dio che è la
legge dell'amore". (A cura di Luis Badilla)