2008-09-24 14:51:40

Aperta l'Assemblea generale ONU. Il cardinale Maradiaga: necessarie più risorse contro la povertà


Si è aperta ieri, al Palazzo di Vetro di New York, la 63.ma Assemblea generale delle Nazioni Unite. L’evento avrebbe dovuto mettere al centro la lotta alla povertà in Africa: ma non è stato così. Ce ne parla da New York Elena Molinari:RealAudioMP3

 
La crisi finanziaria americana e le sue ripercussioni mondiali hanno rubato, all’Africa, la scena dell’ONU. La povertà nel continente africano era infatti uno dei temi forti nell’agenda della 63.ma Assemblea generale, ma George Bush, Nicolas Sarkozy e gli altri capi di Stato che si sono alternati ieri al Palazzo di Vetro, hanno dedicato i loro interventi ai mercati. Il presidente americano, ha garantito alla comunità internazionale il proprio impegno per stabilizzare al più presto la situazione, e solo allora ha citato la lotta al terrorismo, chiedendo nuove sanzioni contro Corea del Nord e Iran; quindi ha criticato la Russia, per non voler rispettare l’ordine mondiale. Il presidente francese ha invece chiesto alla comunità internazionale di costruire un capitalismo più regolato, e ha auspicato la convocazione di un vertice mondiale sulla crisi entro fine anno. Molto critico sulla eccessiva libertà dei mercati, è stato anche il segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon, mentre il presidente brasiliano Lula da Silva ha puntato il dito contro i pochi responsabili - a suo avviso gli americani – che fanno ora sentire il peso delle loro azioni su tutto il resto del mondo. La preoccupazione per la salute di Wall Street ha fatto passare in secondo piano anche il presidente iraniano Ahmadinejad, che ha però promesso di resistere a ogni pressione perché l’Iran rinunci al nucleare.

 
Durante i lavori di questa Assemblea generale dell’ONU si dovrebbe dunque fare il punto sui cosiddetti Obiettivi di Sviluppo del Millennio, lanciati nel 2000 per ridurre entro il 2015 povertà e pandemie nel mondo. Gli ultimi dati parlano invece di un aumento dei poveri nei cinque continenti: in particolare le persone senza cibo stanno raggiungendo il miliardo. Ma cosa dovrebbe fare di più la comunità internazionale per rispettare gli impegni presi? Charles Collins lo ha chiesto al presidente della Caritas Internationalis, il cardinale Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, arcivescovo della capitale dell’Honduras,Tegucigalpa:RealAudioMP3

 
R. – E’ soprattutto necessario che le Nazioni Unite considerino che senza sviluppo non è facile poter arrivare a questi Obiettivi del Millennio. E’ necessario destinare maggiori risorse allo sviluppo, mentre, allo stesso tempo, le Nazioni in via di sviluppo devono impegnarsi fortemente nella lotta alla corruzione. Il ruolo della Chiesa è certamente quello di continuare, attraverso la sua dottrina sociale, a far prendere coscienza ai popoli – così come diceva Paolo VI nell’Enciclica “Populorum Progressio”, più di quaranta anni fa – che lo sviluppo è il nuovo nome della pace e che senza sviluppo non sarà possibile arrivare alla pace nel mondo. Io mi auguro che si riescano a compiere passi concreti per ridurre la povertà entro l’anno 2015.







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