2008-09-24 15:24:42

Al via domani a Venezia la Conferenza Europea degli Enti locali per la pace in Medio Oriente


''Facciamo pace in Medio Oriente. Ricostruiamo la speranza''. Questo lo slogan scelto dagli organizzatori della terza Conferenza Europea degli Enti locali per la pace in Medio Oriente in programma da domani al 27 settembre al Palazzo Ducale di Venezia. L’evento, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, vedrà la partecipazione, tra gli altri, degli enti locali palestinesi e israeliani, tra i quali i sindaci di Betlemme, di Nazareth e di Gaza. Ma qual è il segnale che parte da Venezia? Salvatore Sabatino lo ha chiesto a Flavio Lotti, direttore del Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani:RealAudioMP3
 
R. – Il problema è quello di un’Europa che vuole fare i conti con le sue responsabilità storiche e che al contempo vuole dire basta a questo conflitto che, apparentemente, non ha fine e al quale invece dobbiamo assolutamente dire basta. Questo conflitto non soltanto continua ad allungare una scia di sangue, ma trascina davvero il mondo intero nel pericolo dello scoppio di una guerra nucleare.

 
D. – Tra attesa ed azione, - lei dice - noi scegliamo comunque l’azione concreta. Ma in che modo?

 
R. – Con tante iniziative, piccoli progetti talvolta, ma di grande, grande qualità. Innanzitutto, c’è una grande emergenza umanitaria tra i palestinesi, alla quale va data una risposta. Non possiamo tollerare che i fondamentali diritti delle persone in Terra Santa continuino ad essere calpestati in questo modo. E poi, contemporaneamente, tante azioni di dialogo, di messa in comunicazione tra queste due società, che hanno la possibilità e la responsabilità di convivere.

 
D. – Secondo lei, che cosa possono fare insieme oggi israeliani, palestinesi ed europei?

 
R. – Innanzitutto, riconoscersi come persone, ripartire dalla necessità di rispettare i fondamentali diritti della persona e dei popoli. Dobbiamo riconoscere che israeliani e palestinesi dovranno vivere sempre in quella terra e hanno diritto di godere entrambi degli stessi diritti, degli stessi doveri e della stessa dignità.

Misure di sicurezza a Gerusalemme
Le autorità di sicurezza israeliane hanno alzato lo stato di allerta a Gerusalemme dopo che ieri un giovane palestinese alla guida di auto ha investito un gruppo di soldati, ferendone una ventina, prima di essere ucciso da un ufficiale dell'esercito dello Stato ebraico. Il gesto è stato lodato da Hamas ma la famiglia del ragazzo esclude l’attentato politico, sostenendo che si sia trattato di un semplice incidente stradale. La tensione resta alta anche lungo il confine con la Striscia di Gaza, dove nella notte sono morti cinque palestinesi per il crollo di una galleria che collegava i Territori all’Egitto, per aggirare il blocco delle merci posto dagli israeliani. I tunnel illegali sono usati soprattutto dalle organizzazioni estremistiche per contrabbandare armi ed esplosivi.

Egitto
Sono tutti in ottima salute gli 11 turisti stranieri – di cui 5 italiani, 5 tedeschi ed una romena - e le otto guide locali rapiti venerdì scorso in una zona desertica al confine tra Sudan ed Egitto. Lo ha assicurato il ministro del Turismo egiziano. Dal governo sudanese arriva intanto la conferma che le forze di sicurezza hanno circondato l'area dove sono trattenuti gli ostaggi e che non saranno fatte azioni che possano metterli in pericolo. Secondo alcune indiscrezioni, l’ultima richiesta di riscatto dei rapitori sarebbe di poco più di 6 milioni di euro, ma la trattativa prosegue nel massimo riserbo come richiesto da Il Cairo e da Roma.

Pakistan
Le operazioni dell’esercito pakistano contro i miliziani integralisti nell'area occidentale del Paese continueranno "fino all'eliminazione di tutte le canaglie''. Lo ha dichiarato oggi alla stampa il ministro degli Interni pachistano, Rehman Malik, a margine della sua visita a Peshawar, capoluogo della turbolenta Provincia di Nord Ovest, ai confini con l'Afghanistan, dove da mesi si registra una recrudescenza degli scontri tra l'esercito pachistano e i militanti filo-talebani. Intanto non si ferma la violenza sul terreno: oggi l’ennesimo attacco suicida ha provocato tre morti e 11 feriti nella provincia sud occidentale del Belucistan.

Afghanistan
Ancora violenze in Afghanistan. Cinque poliziotti sono morti in due distinti attacchi alla stessa stazione della polizia in un quartiere occidentale di Kabul.

Corea del Nord
La Corea del Nord fa un passo indietro nella collaborazione con la comunità internazionale e proibisce agli ispettori dell'AIEA di entrare nella centrale di Yongbyon, il suo impianto nucleare principale. Lo ha riferito una fonte dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica. I sigilli alla centrale di Yongbyon sono stati rotti e si teme che l'attività riprenderà quanto prima.

Immigrazione
Nelle acque del canale di Sicilia prende forma l’ennesima tragedia dell’immigrazione irregolare. Una decina di cadaveri sono stati avvistati dalla marina maltese a 30 miglia dalla costa, ma le operazioni di ricerca sono state momentaneamente sospese per il maltempo. Secondo le autorità de La Valletta il probabile naufragio sarebbe avvenuto nella notte tra venerdì e sabato scorsi. Le cattive condizioni meteo di questi giorni non fermano quindi i viaggi della speranza: oggi a Lampedusa sono sbarcati altre 65 persone, tra cui 13 donne.

La strage in Finlandia
In Finlandia è polemica sull’ampia diffusione delle armi, il giorno seguente la strage di 10 persone avvenuta per mano di un giovane che ha aperto il fuoco nella propria scuola. Il Paese scandinavo ha il tasso di armi da fuoco per abitante tra i più alti al mondo. Il premier finlandese, Matti Vanhanen, ha annunciato intanto l'apertura di un'inchiesta per capire perché la polizia non abbia trattenuto l’autore della strage, dopo averlo interrogato in merito ad alcuni video messi su internet che lo ritraevano mentre sparava.

Alitalia
Si riapre un margine di trattativa tra il Governo italiano e la CAI per il salvataggio di Alitalia. Stamani il presidente e l'amministratore delegato di Compagnia Aerea Italiana, Roberto Colaninno e Rocco Sabelli, si sono recati a Palazzo Chigi dove hanno incontrato il sottosegretario Gianni Letta. L'incontro, spiegano fonti governative, avrebbe portato a "nuovi passi avanti" sulla via dell'accordo. Intanto, a Fiumicino si è svolta un'assemblea di tutti i lavoratori dell'Alitalia favorevoli al piano CAI, organizzata da CISL, UIL e UGL. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

 

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 268

 
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