I vescovi dell'Africa occidentale lavorano per l'unificazione delle Conferenze episcopali
della regione
“A partire da oggi e per tre giorni, una trentina di vescovi francofoni, anglofoni
e lusofoni si riuniscono ad Abidjan per una seconda sessione di lavori in vista dell’unificazione
e la riorganizzazione della nuova Associazione delle conferenze episcopali dell’Africa
Occidentale (Aceao). Siamo in piena fase di transizione” dice alla Misna padre Barthélémy
Adokonou, del Benin, segretario dell’Aceao contattato nella città ivoriana dove coordinerà
i lavori del comitato permanente. L’obiettivo è riorganizzare interamente due conferenze
episcopali pre-esistenti – quella dell’Africa Occidentale francofona (Cerao) nata
nel 1963 e quella dell’Africa Occidentale anglofoba (Aecawa) creata nel 1977 – per
fonderle, integrando tutte le commissioni, e definire lo statuto del nuovo organismo.
“Abbiamo già deciso di stabilire cinque commissioni – laicato e famiglia; giustizia,
pace e sviluppo; comunicazione e catechesi; dialogo interreligioso islamo-cristiano;
clero e religiosi – che dovranno iniziare insieme ora i loro lavori” aggiunge padre
Adokonou; ma la questione centrale, evidenzia, “è capire che tipo di organizzazione
vogliamo promuovere: una semplice rappresentazione delle conferenze episcopali francofona
e anglofona o una vera conferenza unificata che avrà un potere decisionale più importante
a livello regionale e continentale”. L’unificazione tra Cereao e Aecawa si inserisce
in un lungo processo giunto a una prima tappa significativa nel 2000 a Ouagadougou,
in Burkina Faso; un lavoro proseguito nel dicembre 2007 ad Abuja, in Nigeria, dove
è stata decisa la formazione di un’assemblea provvisoria guidata dal cardinale Peter
Appiah Turkson, arcivescovo di Cape Coast, in Ghana. Il cardinale Théodore Adrien
Sarr, arcivescovo di Dakar, Senegal, e vice-presidente dell’Aceao, ha auspicato che
il nuovo organismo possa beneficiare dello status di ‘osservatore’ presso la Comunità
economica dei paesi dell’Africa Occidentale (Cedevo/Ecowas) “per cooperare meglio
con i dirigenti politici e dare il nostro contributo all’integrazione regionale”.
(R.P.)