Vescovi e fedeli anglicani in pellegrinaggio a Lourdes. Il cardinale Kasper: un evento
"miracoloso"
E’ iniziato oggi a Lourdes un pellegrinaggio di vescovi anglicani della Chiesa d’Inghilterra
e di circa 400 fedeli laici, organizzato dalla “Society of Mary”, nell’ambito della
“Missione della Chiesa per l’unità”, una delle dodici missioni giubilari di Lourdes,
in occasione dei 150 anni delle Apparizioni. All’evento partecipano l’arcivescovo
di Canterbury Rowan Williams, primate della Comunione anglicana, e il cardinale
Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità
dei cristiani. Philippa Hitchen ha intervistato il porporato su questa significativa
esperienza ecumenica: R. – E’ la
prima volta che un gruppo composto da anglicani e cattolici di Inghilterra compiono
un pellegrinaggio a Lourdes. E questo evento si potrebbe quasi dire “miracoloso”,
proprio come Lourdes stessa è conosciuta per i suoi miracoli. Questo per me è veramente
molto significativo: si tratta di un evento spirituale e non teologico, ma è anche
vero poi che la spiritualità è il centro, è il cuore dell’ecumenismo. Credo che la
Madonna ci aiuterà e ci accompagnerà in questo nostro pellegrinaggio ecumenico. D.
– Nella recente conferenza di Lambeth, lei ha affrontato i nuovi problemi nel dialogo
anglicano-cattolico, soprattutto relativi alla decisione della Chiesa di Inghilterra
di proseguire nell’ordinazione delle donne vescovo. Come possiamo vedere questo “miracolo
di Lourdes”, come lei stesso lo chiama, accanto a questi seri problemi che persistono? R.
– Noi siamo ovviamente decisi a continuare il dialogo, ma il dialogo ha un altro carattere
adesso. Vogliamo comunque continuare e soprattutto vogliamo continuare questo dialogo
spirituale e anche questo è un passo spirituale. Il fatto che tanti anglicani vogliano
venire a Lourdes significa che sono molti gli anglicani a sentirsi vicini alla Chiesa
cattolica e alla devozione mariana. Per noi questo è un segno molto positivo e vogliamo
cercare di supportare ed incoraggiare queste tendenze che ci sono nella Chiesa anglicana.
Questo è certamente un passo in questa direzione, così come molto significativo è
anche il fatto che è presente lo stesso arcivescovo di Canterbury. Due o tre anni
fa abbiamo realizzato un documento comune, l’ultimo della Commissione internazionale
fra la Chiesa cattolica e la Comunione anglicana, proprio sulla Madonna, “Maria, grazia
e speranza”. Questo è un documento molto positivo perché mostra un accordo - certamente
non un accordo pieno, ma di un alto grado di unità - relativo alla Madonna. Questo
è molto significativo proprio perché nel passato erano molto divergenti le posizioni
sulla devozione mariana. D. – Lei parla di un dialogo diverso
adesso rispetto agli anni passati. Ci può accennare in qualche modo cosa questo potrà
significare nei prossimi mesi? R. – A questo non posso rispondere
concretamente, perché c’è una Commissione informale che discute di queste cose e non
abbiamo ancora i risultati di questa discussione. Ci sono però due questioni importanti
relative a questo: anzitutto dobbiamo comprendere chi partecipa a questo dialogo,
perché sono molte le tendenze dell’anglicanesimo oggi e dobbiamo, quindi, capire chi
prenderà parte a questo dialogo e soprattutto dobbiamo capire se la Chiesa episcopaliana
americana ne farà parte o meno, perché questo rappresenta un punto importante; in
secondo luogo, è necessario comprendere quale sia lo scopo di questo dialogo, perché
finora lo scopo era quello di tendere all’unità piena, ma ora che ci sono vescovi
donne questo è difficile e forse anche impossibile. E’, quindi, necessario riflettere
sugli scopi concreti di questo dialogo ed è proprio su tutto questo che vogliamo riflettere
e prendere delle decisioni nei prossimi mesi.