Si parla di Africa alla 63.ma Assemblea generale delle Nazioni Unite
La necessità di trasformare “una visione” in scelte politiche concrete, con l’obiettivo
di favorire la crescita economica e ridurre in modo radicale la povertà: sono i temi
al centro dell’Incontro di alto livello per lo sviluppo dell’Africa in programma oggi
al Palazzo di Vetro di New York. Alla vigilia dell’apertura ufficiale della 63.ma
Assemblea generale delle Nazioni Unite, il segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon
fa il punto su progressi e fallimenti. “La maggior parte delle economie africane -
si legge in un rapporto che sarà presentato in occasione dell’Incontro, riportato
dall’agenzia Misna - crescono più rapidamente di quanto facessero 10 anni fa e di
quanto non avvenga in molte altre regioni in via di sviluppo”; per raggiungere entro
il 2015 i cosiddetti “Obiettivi del millennio” fissati dalle Nazioni Unite – sostiene
però Ban Ki-moon – è necessario “raddoppiare gli sforzi”. Nella sua analisi, il segretario
generale chiama in causa sia i governi africani che i “donatori” internazionali. Sebbene
tre anni fa i paesi industrializzati del G8 si fossero impegnati a raddoppiare gli
aiuti per il continente entro il 2010, i dati ufficiali mostrano aumenti molto modesti;
la situazione del commercio resta critica soprattutto a causa dell’intransigenza degli
Stati Uniti e dei paesi dell’Unione Europea, che non rinunciano a finanziamenti miliardari
per sostenere le produzioni agricole nazionali. Responsabili del ritardo africano,
però, sono anche le amministrazioni locali. Sono solo sei, ad esempio, i governi del
continente che hanno rispettato l’impegno assunto nel 2003 di devolvere per lo sviluppo
agricolo il 10% delle spesa pubblica. Secondo Ban Ki-moon, il ritardo africano nel
settore chiave delle infrastrutture è stato causato da inefficienze e politiche sbagliate.
(V.V.)