Indonesia: “Papua, terra di pace”: campagna della Chiesa locale per la riconciliazione
Una marcia pacifica per le vie della città, per chiedere a tutti i cittadini uno sforzo
di buona volontà e di operare insieme per la riconciliazione nella Papua indonesiana:
è quanto ha chiesto la Chiesa locale, in un’iniziativa tenutasi ieri, a Jayapura,
guidata da mons. Leo Laba Ladjar, vescovo della città. Alla marcia hanno partecipato
sacerdoti, religiosi di diverse congregazioni, fedeli laici, che hanno coinvolto cittadini
comuni, di tutte le religioni, uniti sotto lo slogan “Papua, terra di pace”, che dà
il nome a una campagna di riconciliazione che attraversa tutta la regione. La campagna
invita tutti i cittadini della Papua – provincia nell’estremo oriente dell’arcipelago
indonesiano, detta anche “Irian Jaya” – a unirsi per invocare e operare concretamente
per la pace, in una regione tormentata da conflitti, da violazioni dei diritti umani,
da discordie sociali che ne impediscono il progresso e lo sviluppo umano. Gli organizzatori
chiedono verità, mutuo rispetto, giustizia, fine dell’impunità, trasparenza nel governo,
tutti valori basilari per lo sviluppo della regione. La campagna - riferisce l'agenzia
Fides - è portata avanti in Papua soprattutto grazie all’impegno del movimento francescano,
fatto da religiosi e laici attivi nelle diverse diocesi della Papua, che promuovono
instancabilmente buone relazioni e si fanno mediatori nei conflitti, specialmente
attraverso le Commissioni “Giustizia e Pace” della Chiesa locale. Mons. Leo Laba Ladjar
ha affermato: “La testimonianza che vogliamo portare dovrebbe costruire una pacifica
comunione convivenza fra tutti i gruppi etnici, religiosi e culturali, e fra i diversi
partiti politici. Le divisioni portano conflitti. Gli sforzi per la comunione e la
pace aiuteranno il nostro popolo a superare questo pericolo”. Il Vescovo ha invitato
tutti a preparare spiritualmente e con concreti gesti di pace l’iniziativa del 5 febbraio
2009, in cui si celebra la speciale “Giornata per la Pace in Papua”, a livello civile
e religioso. La Papua indonesiana è da anni sede di scontri fra l’esercito indonesiano
e i movimenti indipendentisti. La gente locale accusa la polizia di abusi dei diritti
umani, di uccisioni extragiudiziali e torture. In Papua la popolazione è all’80% cristiana
protestante, 15% cattolica, con piccole percentuali di musulmani e animisti. La gente
confida molto nell’aiuto delle Chiese per la riconciliazione, per la difesa dei diritti
umani e lo sviluppo del paese. (R.P.)