2008-09-21 16:13:34

L’invito pressante di Benedetto XVI, all’Angelus, rivolto ai leader del mondo perché - pure nelle attuali difficoltà economiche - realizzino gli obiettivi del Millennio a favore dei più poveri


L’appello del Papa all’Angelus per le popolazione colpite dai cicloni nei Paesi caraibici e nel sud degli Stati Uniti. Quindi il richiamo ai leader di tutto il mondo a realizzare gli obiettivi del Millennio fissati dall’ONU. Numerosi i fedeli, tra i quali molti giovani, assiepati nel cortile del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo. Il servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

 
Un pensiero particolare Benedetto XVI ha rivolto in questa domenica alle “care popolazioni” dei Paesi caraibici, Haiti, Cuba, la Repubblica dominicana, e nel sud degli Stati Uniti, specie il Texas, “duramente colpiti da violenti cicloni”, ha ricordato, nel dopo Angelus, assicurando le sue preghiere e rivolgendo un appello.

 
“Auspico, inoltre, che giungano prontamente i soccorsi nelle zone maggiormente danneggiate. Voglia il Signore che, almeno in queste circostanze, solidarietà e fraternità prevalgano su ogni altra ragione”.

 
Il Papa ha poi richiamato l’attenzione sulla riunione, che si terrà nel Palazzo dell’ONU a New York, giovedì prossimo 25 settembre, per verificare il compimento degli obiettivi stabiliti nella Dichiarazione del Millennio, che risale all’8 settembre del 2000. Riunione cui partecipanno leader di tutti i Paesi mondo. Da qui la pressante raccomandazione di Benedetto XVI:

 
“…vorrei rinnovare l’invito affinché si prendano e si applichino con coraggio le misure necessarie per sradicare la povertà estrema, la fame, l’ignoranza e il flagello delle pandemie, che colpiscono soprattutto i più vulnerabili. Un tale impegno, pur esigendo in questi momenti di difficoltà economiche mondiali particolari sacrifici, non mancherà di produrre importanti benefici sia per lo sviluppo delle Nazioni che hanno bisogno di aiuto dall’estero sia per la pace e il benessere dell’intero pianeta”.

 
Prima di recitare l’Angelus il Papa ha commentato dal Vangelo odierno la parabola del padrone della vigna “che a diverse ore del giorno chiama gli operai a lavorare nella sua vigna. E alla sera dà a tutti la stessa paga, un denaro, suscitando la protesta di quelli della prima ora”.

 
“E’ chiaro che quel denaro rappresenta la vita eterna, dono che Dio riserva a tutti. Anzi, proprio quelli che sono considerati “ultimi”, se lo accettano, diventano “primi”, mentre i “primi” possono rischiare di finire “ultimi”.

 
Da notare – ha osservato il Papa – che “il padrone” “vuole che tutti siano impegnati nella sua vigna”. E, “l’essere chiamati è già la prima ricompensa” “un premio” di per sé, “che ripaga di ogni fatica”. “Ma lo capisce solo chi ama il Signore e il suo Regno; chi invece lavora unicamente per la paga – ha spiegato il Santo Padre - non si accorgerà mai del valore di questo inestimabile tesoro”.

 
Il Papa ha poi portato l’esempio di san Matteo, apostolo e evangelista, che narra la parabola e che in prima persona ha vissuto questa esperienza, lui di mestiere pubblicano, considerato pubblico peccatore, che all’invito di Gesu ‘seguimi’ diviene discepolo di Cristo, “da ‘ultimo’ si trovò ‘primo’, grazie alla logica di Dio, che – per nostra fortuna – è diversa da quella del mondo”, ha sottolineato Benedetto XVI.

 
E cosi anche San Paolo, di cui si celebra quest’anno l’Anno giubilare – ha rammentato il Santo Padre – ha sperimentato la gioia di sentirsi chiamato dal Signore a lavorare nella sua vigna. E quanto lavoro ha compiuto! – ha esclamato il Papa - da persecutore della Chiesa ad apostolo delle genti, consapevole “che operare per il Signore è già su questa terra una ricompensa”. Tanto da fargli dire: “Per me vivere è Cristo e il morire un guadagno”.

 
Il Papa si è rivolto quindi alla Vergine Maria, venerata con “gioia” una settimana a Lourdes, “tralcio perfetto della vigna del Signore”. Da qui la l’invocazione ad aiutarci tutti “a trovare la nostra felicità nel poter faticare per il Regno dei cieli”.

 
Nei saluti finali ai pellegrini, il Papa ha infine espresso la sua “spirituale vicinanza” alle persone affette dall’Alzheimer, ricorrendo oggi la Giornata dedicata dall’ dall’Organizzazione Mondiale della Sanità a questa malattia.







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