L’invito pressante di Benedetto XVI, all’Angelus, rivolto ai leader del mondo perché
- pure nelle attuali difficoltà economiche - realizzino gli obiettivi del Millennio
a favore dei più poveri
L’appello del Papa all’Angelus per le popolazione colpite dai cicloni nei Paesi caraibici
e nel sud degli Stati Uniti. Quindi il richiamo ai leader di tutto il mondo a realizzare
gli obiettivi del Millennio fissati dall’ONU. Numerosi i fedeli, tra i quali molti
giovani, assiepati nel cortile del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo. Il servizio
di Roberta Gisotti:
Un
pensiero particolare Benedetto XVI ha rivolto in questa domenica alle “care popolazioni”
dei Paesi caraibici, Haiti, Cuba, la Repubblica dominicana, e nel sud degli Stati
Uniti, specie il Texas, “duramente colpiti da violenti cicloni”, ha ricordato, nel
dopo Angelus, assicurando le sue preghiere e rivolgendo un appello.
“Auspico,
inoltre, che giungano prontamente i soccorsi nelle zone maggiormente danneggiate.
Voglia il Signore che, almeno in queste circostanze, solidarietà e fraternità prevalgano
su ogni altra ragione”.
Il Papa ha poi richiamato
l’attenzione sulla riunione, che si terrà nel Palazzo dell’ONU a New York, giovedì
prossimo 25 settembre, per verificare il compimento degli obiettivi stabiliti nella
Dichiarazione del Millennio, che risale all’8 settembre del 2000. Riunione cui partecipanno
leader di tutti i Paesi mondo. Da qui la pressante raccomandazione di Benedetto XVI:
“…vorrei
rinnovare l’invito affinché si prendano e si applichino con coraggio le misure necessarie
per sradicare la povertà estrema, la fame, l’ignoranza e il flagello delle pandemie,
che colpiscono soprattutto i più vulnerabili. Un tale impegno, pur esigendo in questi
momenti di difficoltà economiche mondiali particolari sacrifici, non mancherà di produrre
importanti benefici sia per lo sviluppo delle Nazioni che hanno bisogno di aiuto dall’estero
sia per la pace e il benessere dell’intero pianeta”.
Prima
di recitare l’Angelus il Papa ha commentato dal Vangelo odierno la parabola del padrone
della vigna “che a diverse ore del giorno chiama gli operai a lavorare nella sua vigna.
E alla sera dà a tutti la stessa paga, un denaro, suscitando la protesta di quelli
della prima ora”.
“E’ chiaro che quel denaro rappresenta
la vita eterna, dono che Dio riserva a tutti. Anzi, proprio quelli che sono considerati
“ultimi”, se lo accettano, diventano “primi”, mentre i “primi” possono rischiare di
finire “ultimi”.
Da notare – ha osservato il
Papa – che “il padrone” “vuole che tutti siano impegnati nella sua vigna”. E, “l’essere
chiamati è già la prima ricompensa” “un premio” di per sé, “che ripaga di ogni fatica”.
“Ma lo capisce solo chi ama il Signore e il suo Regno; chi invece lavora unicamente
per la paga – ha spiegato il Santo Padre - non si accorgerà mai del valore di questo
inestimabile tesoro”.
Il Papa ha poi portato l’esempio
di san Matteo, apostolo e evangelista, che narra la parabola e che in prima persona
ha vissuto questa esperienza, lui di mestiere pubblicano, considerato pubblico peccatore,
che all’invito di Gesu ‘seguimi’ diviene discepolo di Cristo, “da ‘ultimo’ si trovò
‘primo’, grazie alla logica di Dio, che – per nostra fortuna – è diversa da quella
del mondo”, ha sottolineato Benedetto XVI.
E cosi
anche San Paolo, di cui si celebra quest’anno l’Anno giubilare – ha rammentato il
Santo Padre – ha sperimentato la gioia di sentirsi chiamato dal Signore a lavorare
nella sua vigna. E quanto lavoro ha compiuto! – ha esclamato il Papa - da persecutore
della Chiesa ad apostolo delle genti, consapevole “che operare per il Signore è già
su questa terra una ricompensa”. Tanto da fargli dire: “Per me vivere è Cristo e il
morire un guadagno”.
Il Papa si è rivolto quindi
alla Vergine Maria, venerata con “gioia” una settimana a Lourdes, “tralcio perfetto
della vigna del Signore”. Da qui la l’invocazione ad aiutarci tutti “a trovare la
nostra felicità nel poter faticare per il Regno dei cieli”.
Nei
saluti finali ai pellegrini, il Papa ha infine espresso la sua “spirituale vicinanza”
alle persone affette dall’Alzheimer, ricorrendo oggi la Giornata dedicata dall’ dall’Organizzazione
Mondiale della Sanità a questa malattia.