Il Papa domani mattina ad Albano per inaugurare il Duomo, restaurato di recente
Grande attesa nella diocesi di Albano, dove domani Benedetto XVI presiederà la Santa
Messa nella Cattedrale, con il solenne rito di Dedicazione dell’altare maggiore. Il
Papa inaugurerà così il Duomo, recentemente restaurato. Al cancello delle Ville Pontificie
di Castel Gandolfo, che si affacciano sulla Piazza Pia di Albano, il Santo Padre sarà
accolto, tra gli altri, dal cardinale Angelo Sodano, titolare della Chiesa Suburbicaria
di Albano e decano del Collegio cardinalizio, e dal vescovo di Albano, mons. Marcello
Semeraro. Quindi, Benedetto XVI raggiungerà a piedi la Cattedrale, dove sarà accolto
dai canonici. La nostra emittente seguirà l’evento in diretta, a partire dalle 9.20.
Ma come è nata l’idea di questa visita del Papa alla Cattedrale? Isabella Piro
lo ha chiesto a mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano:
R. – La visita
del Papa era un desiderio coltivato già da quando, il 31 agosto del 2006, ricevette
tutti noi, il vescovo con i sacerdoti, in un dialogo che ha dato a tutti l’impostazione
per i nostri cammini pastorali, perché rispondendo alle nostre domande il Santo Padre
ci ha dato delle direzioni di marcia alle quali noi rimaniamo fedeli. In quel contesto
è emerso anche il bisogno e il desiderio di avere in Albano, nel centro della diocesi,
la presenza del Santo Padre, che abitualmente nel periodo estivo è a Castel Gandolfo,
e dunque sempre all’interno del territorio diocesano. Poi è nata con una certa spontaneità
questa visita, giacché sempre nel 2006 il fratello del Santo Padre, mons. Georg, venne
a fare una visita alla cattedrale. E il Papa mi disse: “Mio fratello è venuto ed io
ancora non sono venuto nella cattedrale”. Da qui poi è nata questa progettazione di
avviare i lavori di ristrutturazione per rendere bella la cattedrale.
D.
– Ricordiamo che lo stesso Santo Padre ha contribuito al restauro della Cattedrale…
R.
– Certo, ha avuto la benevolenza di farmi giungere un consistente contributo, che
si è aggiunto al contributo che il cardinale Sodano - che è il cardinale titolare
della nostra diocesi suburbicaria - in occasione del suo ottantesimo compleanno, nella
previsione di questi lavori, aveva voluto offrirci.
D.
– I fedeli della diocesi di Albano come si preparano all’incontro con il Santo Padre?
R.
– Nella comunicazione che ho fatto ai sacerdoti, perchè poi la trasmettessero ai fedeli,
ho chiesto alcune cose precise. Anzitutto, cogliere questa occasione per rinnovare
ancora una volta la nostra fedeltà e la nostra unione al Santo Padre, la fedeltà al
suo magistero, il nostro affetto, la nostra preghiera per la sua persona. In secondo
luogo, di cogliere il momento della dedicazione dell’altare maggiore della Cattedrale
come un appello, un invito a coltivare, a sviluppare, ad accrescere il senso della
diocesanità. Si tratta di sentire che i confini della comunità cristiana e il respiro
della Chiesa vanno oltre la mia piccola comunità, in un respiro più grande, perché
nel respiro della Chiesa particolare si coglie il respiro della Chiesa cattolica.
D.
– Quali nuove speranze, quale nuovo slancio si prepara a ricevere da Benedetto XVI,
anche in relazione a quelli che sono gli aspetti più specifici della sua diocesi?
R.
– Il primo impegno è nella linea della evangelizzazione, del primo annuncio e del
dare qualità ai percorsi di iniziazione cristiana per i giovani e per gli adulti.
E proprio in questi giorni ho ricevuto la domanda di due persone adulte, di cui una
musulmana, di diventare cristiani. Poi la missionarietà nel mondo giovanile: il Papa
ha chiesto alla Chiesa in Italia di avvicinare le nuove generazioni all’incontro con
Cristo. E noi già siamo al terzo anno di un progetto missionario che in diocesi chiamiamo
“Alba giovani”. Rimane l’incoraggiamento e la preghiera che domandiamo al Papa per
una fioritura di vocazioni di speciale consacrazione. Chiederemo al Papa di pregare
insieme con noi e di benedire queste nostre speranze.