"Deponete le armi": così il cardinale Sepe alla camorra dopo l'uccisione di sei immigrati
Grande sgomento ha suscitato il massacro, ieri sera a Castel Volturno, in provincia
di Caserta, nel sud Italia, di 6 immigrati africani e di un italiano in un agguato
in una sala giochi. Gli inquirenti parlano di “un’azione esemplare” della camorra
per il controllo del traffico di droga. Disordini si sono verificati oggi nella zona
dove un centinaio di immigrati hanno rotto vetrine e bloccato la via Domiziana. Forte
il messaggio del cardinale Sepe, arcivescovo di Napoli, alla malavita. Il servizio
di Ersilia Gillio:
“Deponete
le armi, ciò con cui oggi uccidete domani ucciderà anche voi e le vostre famiglie”.
E’ questo il monito che il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli e presidente
della Conferenza episcopale campana, ha rivolto ai killer - forse tre - da lui paragonati
a “serpenti velenosi”, che ieri hanno provocato una vera mattanza nel casertano. Fa
appello invece alla gente comune affinché abbia il coraggio di denunciare, don Giovanni
Simone, il vice parroco della parrocchia San Castrese, la più grande chiesa che si
trova nel pieno centro di Castel Volturno. Durissime le sue parole: “Se la gente ha
paura ci sono dei motivi. Sono trent’anni che questo territorio è intriso di cultura
camorristica e qualche manovale della camorra entra anche in chiesa la domenica”.
Intanto sul fronte delle indagini, gli inquirenti della DDA, dipartimento distrettuale
anti-mafia di Napoli, sono sulle tracce di tre persone responsabili dell’agguato a
Castel Volturno nel quale sono rimasti uccisi i sei extra comunitari di origine africana.
Secondo le forze dell'ordine potrebbe essere stata un’azione esemplare della camorra,
un messaggio di morte per chi non paga la cifra pretesa sugli introiti del traffico
di droga. Non si esclude però che una o più vittime siano state colpite e uccise solo
perché si trovavano vicino e per caso ai veri obiettivi dei sicari.