2008-09-17 15:51:04

Mons. Warduni: “no alle milizie cristiane in Iraq”


“Non è giusto che i cristiani abbiano delle milizie proprie”. Con queste parole il vescovo ausiliare di Baghdad, mons. Shlemon Warduni, commenta al Sir la notizia che alcuni villaggi cristiani, nel nord dell’Iraq, si siano dotati di una milizia per difendersi dagli attacchi di gruppi di integralisti affiliati ad Al-Qaeda. In particolare sul sito di Middle East on line è apparsa la notizia che gli abitanti del villaggio di Tel Asquf, nei pressi di Ninive, hanno formato una milizia (200 persone). Secondo mons. Warduni, “questa non è la via giusta. Noi lavoriamo per la pace, le milizie sono per la guerra. Siamo contrari all’uso delle armi; l’unica risposta alla violenza è il dialogo e la pace. L’Iraq ha bisogno di pace e non di altre armi”. I cristiani – ha poi detto il presule - continuano a “subire violenze e abusi anche a fronte di una situazione leggermente migliore. La stabilità e la sicurezza restano le priorità di questo Paese”. Otmar Oehring, incaricato per i diritti umani dell’opera missionaria cattolica Missio, relativamente all’accoglienza di profughi iracheni, ha affermato intanto che “la Germania non può rimangiarsi quanto promesso”. Oehring ha messo in guardia dalle recenti dichiarazioni del premier iracheno Nuri al-Maliki, secondo il quale i cristiani in Iraq non verrebbero discriminati: “tutte le notizie dimostrano invece che i cristiani non sono sicuri e non vengono protetti”. Per Oehring le minoranze non islamiche “non hanno alcuna prospettiva di sopravvivenza” e lo stesso dicasi per i cristiani rifugiatisi in Turchia, Giordania o Siria che “senza uno stato giuridico durevole e senza lavoro vivono nella disperazione”. (A.L.)







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