Vertice in Cile: solidarietà degli Stati sudamericani ad Evo Morales
Il primo vertice dell'Unione delle nazioni del Sudamerica (UNASUR) ha chiuso brillantemente
le sue oltre dieci ore di lavoro, ieri a Santiago del Cile, sotto la presidenza di
Michelle Bachelet. Al centro della riunione la delicata e complessa situazione interna
della Bolivia nonché la crisi nei suoi rapporti politici e diplomatici con gli Stati
Uniti. Il servizio di Luis Badilla:
Un forte
e convinto sostegno al presidente boliviano Evo Morales è stato espresso dai nove
governanti, presenti al vertice, nella “Dichiarazione de La Moneda”, condizionando
però questa solidarietà alla ripresa del dialogo con l'opposizione boliviana e alla
sospensione delle azioni violente da parte di tutti. Il documento “condanna e respinge
qualsiasi tentativo di golpe civile o rottura istituzionale assicurando che non sarà
mai riconosciuta un’autorità che sorgesse da simili iniziative”. I governanti hanno
inoltre chiesto al presidente del Cile di presiedere una missione che si recherà nei
prossimi giorni in Bolivia per portare avanti il dialogo con le autorità ma anche
con i leader delle cinque regioni che più si oppongono alle politiche del governo
di Morales. I presidenti di Cile, Argentina, Brasile, Ecuador, Colombia, Venezuela
e Paraguay, insieme con il segretario generale dell'Organizzazione degli Stati Americani
(OSA), il ministro degli affari esteri del Perù in assenza del presidente Alan Garcìa
e i rappresentanti del Suriname e della Guayana, nell’esprimere solidarietà al governo
de La Paz hanno cercato anzitutto di scongiurare una nuova ondata di golpe militari.
Hanno dunque inteso difendere in particolare la democrazia, le libertà costituzionali
e civili. I partecipanti all’UNASUR non hanno mancato di segnalare nei loro interventi
e nel documento finale che in Bolivia, oggi più che mai, occorre responsabilità da
parte di tutti e quindi ricerca del dialogo sincero e del maggiore consenso possibile
per le riforme che riguardano l'intera società. Intanto, da la Paz, in queste ore,
arrivano buone notizie: il vice presidente della Repubblica Garcìa Lineras conferma
di aver ripreso il dialogo con alcuni dei governatori dei dipartimenti cosiddetti
"ribelli" della regione orientale e che più contestano, anche con minacce separatiste,
le politiche del governo di Evo Morales.