2008-09-16 15:29:48

Medio Oriente: attesa per l'incontro tra Abu Mazen e Olmert che domani si dimetterà dalla guida del partito Kadima


Si è aggravato il bilancio delle vittime dello scontro a fuoco avvenuto stamani a Gaza tra miliziani di un clan familiare dei Dughmush, che si ispira ad Al Qaeda, e i servizi di sicurezza di Hamas. Sarebbero più di 10 i morti. La violenza non si ferma nemmeno nel giorno in cui è previsto un nuovo incontro a Gerusalemme tra il presidente palestinese Abu Mazen e il premier israeliano Olmert per far proseguire i negoziati di pace. Si tratta dell’ultimo colloquio che vede Olmert primo ministro dello Stato ebraico: domani si terranno infatti le elezioni primarie in seno al partito governativo Kadima. A succedere a Olmert, coinvolto in uno scandalo finanziario, sarà probabilmente l’attuale ministro degli Esteri, Tzipi Livni, data favorita dai sondaggi sull’ex capo di Stato maggiore, Shaul Mofaz. Ma cosa lascia l’era Olmert nelle trattative con i palestinesi? Giada Aquilino lo ha chiesto a Ugo Tramballi, esperto di Medio Oriente e inviato del Sole 24 Ore a Tel Aviv:RealAudioMP3

R. – Olmert ha fatto dei passi sensazionali nel corso del processo di pace anche se politicamente gli scandali hanno minato la sua credibilità. Comunque in questi giorni rassegnerà le sue dimissioni e quindi, come sempre succede, un primo ministro israeliano che non deve essere rieletto dai suoi elettori ha senz'altro più coraggio. Nel processo di pace Olmert ha infatti offerto molte più concessioni di quante avesse fatto in passato qualsiasi altro premier israeliano. Olmert ha presentato proprio in questi giorni ad Abu Mazen la proposta di firmare un accordo quadro su tutti i grandi punti essenziali del processo di pace sui quali Israele e Palestina sono divisi. Mi riferisco alla spartizione di Gerusalemme, al diritto al ritorno dei profughi palestinesi, alle frontiere sicure per Israele - anche se mi chiedo quali siano - e anche lo smantellamento di moltissime colonie. Su questi temi, appunto, Olmert ha proposto un’intesa in modo che quelli che verranno dopo, probabilmente Tzipi Livni per Israele e un altro presidente degli Stati Uniti, avranno già il terreno pronto per fare un passo decisivo, ovviamente se ci saranno le opportunità.

D. – Sarà Livni il primo ministro che firmerà la pace innanzitutto con i palestinesi?

 
R. – Gran parte del lavoro è pronto ma è difficile dirlo. Dipenderà anche da quanto sarà diverso il prossimo presidente degli Stati Uniti e soprattutto quello che conta è che non c’è alternativa a questo processo di pace. Perché se saltasse questa trattativa in corso da quasi un anno, l’alternativa sarebbe un altro conflitto con una Hamas armata di missili, un’Intifada nella quale interverrebbe probabilmente anche Hezbollah, movimento già addestrato a combattere contro gli israeliani, come è accaduto due anni fa.

 
Iraq-cronaca
Nel corso di una cerimonia a Baghdad e alla presenza del segretario alla difesa Gates, il generale americano Ray Odierno ha preso ufficialmente il comando delle forze multinazionali in Iraq al posto del generale David Petraeus. Nel suo discorso di insediamento, Odierno ha ricordato che gli obiettivi raggiunti nel Paese del Golfo sono “fragili e reversibili”. Intanto proseguono gli attentati nel Paese: ieri sera una donna-kamikaze si è fatta esplodere provocando la morte di oltre 20 persone a Baladruz, nella provincia di Diyala.

Crisi finanziaria-mercati
Dopo i 30 miliardi di euro di liquidità immessi sul mercato per garantirne la stabilità, la Banca Centrale Europea ha versato oggi altri 70 miliardi. Una mossa che intende ridare fiducia alle banche dopo il fallimento dell'istituto americano Lehman Brothers, il salvataggio in extremis della Merrill e i pericoli incombenti sul futuro dell’AIG, la prima compagnia assicurativa mondiale. Intanto le borse continuano a soffrire: quelle europee hanno tutte aperto in calo dopo aver bruciato ieri 125 miliardi di euro; quelle asiatiche hanno chiuso tra il meno 4 per cento e il meno 6 per cento nonostante l’immissione delle banche centrali di 27 miliardi di dollari per ridare liquidità. Ieri il presidente americano Bush aveva assicurato che l’economia è “robusta” e può sostenere “gli aggiustamenti” necessari. Il crack finanziario ha diviso anche i due candidati alla Casa Bianca: McCain ha assicurato il cambiamento delle regole a Wall Street nei primi cento giorni di presidenza, mentre Obama ha puntato il dito contro la politica di Bush che, in otto anni, ha “ridotto le difese dei consumatori” portando alla “più grave crisi dal tempo della Grande Depressione”.

Italia-Alitalia
Ore decisive per il destino di Alitalia. Tra domani e giovedì sono previsti nuovi incontri tra il governo, le nove sigle sindacali e la Compagnia aerea italiana (CAI) sull’accordo quadro raggiunto ieri. Restano distanze da parte dei piloti che hanno più volte chiesto l’intervento del premier Berlusconi nel negoziato. Il ministro del Welfare Sacconi ha nuovamente ribadito che, senza una soluzione nel contratto di lavoro, il salvataggio della compagnia è seriamente compromesso.

Georgia-NATO
La NATO ha aperto le porte alla Georgia. E’ quanto ha confermato il segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Jaap de Hoop Scheffer, nel corso della visita di due giorni a Tblisi, senza però indicare un termine temporale per il futuro ingresso georgiano. “Non permetteremo ad altri Paesi di rompere i legami tra noi e loro – ha aggiunto - e nessun Paese metterà il veto”, riferendosi implicitamente alla Russia. Solo ieri Scheffer, insieme con il presidente georgiano Shakashvili, ha istituito ufficialmente la Commissione NATO-Georgia. A dicembre i ministri degli Esteri della NATO si riuniranno per esaminare se Tblisi abbia le caratteristiche per aderire all’Alleanza Atlantica.

Bolivia- vertice UNASUR
Il primo vertice dell'Unione delle nazioni del Sudamerica (UNASUR) ha chiuso brillantemente le sue oltre dieci ore di lavoro, ieri a Santiago del Cile, sotto la presidenza di Michelle Bachelet. Al centro della riunione la delicata e complessa situazione interna della Bolivia nonché la crisi nei suoi rapporti politici e diplomatici con gli Stati Uniti. Il servizio di Luis Badilla:RealAudioMP3

Un forte e convinto sostegno al presidente boliviano Evo Morales è stato espresso dai nove governanti, presenti al vertice, nella “Dichiarazione de La Moneda”, condizionando però questa solidarietà alla ripresa del dialogo con l'opposizione boliviana e alla sospensione delle azioni violente da parte di tutti. Il documento “condanna e respinge qualsiasi tentativo di golpe civile o rottura istituzionale assicurando che non sarà mai riconosciuta un’autorità che sorgesse da simili iniziative”. I governanti hanno inoltre chiesto al presidente del Cile di presiedere una missione che si recherà nei prossimi giorni in Bolivia per portare avanti il dialogo con le autorità ma anche con i leader delle cinque regioni che più si oppongono alle politiche del governo di Morales. I presidenti di Cile, Argentina, Brasile, Ecuador, Colombia, Venezuela e Paraguay, insieme con il segretario generale dell'Organizzazione degli Stati Americani (OSA), il ministro degli affari esteri del Perù in assenza del presidente Alan Garcìa e i rappresentanti del Suriname e della Guayana, nell’esprimere solidarietà al governo de La Paz hanno cercato anzitutto di scongiurare una nuova ondata di golpe militari. Hanno dunque inteso difendere in particolare la democrazia, le libertà costituzionali e civili. I partecipanti all’UNASUR non hanno mancato di segnalare nei loro interventi e nel documento finale che in Bolivia, oggi più che mai, occorre responsabilità da parte di tutti e quindi ricerca del dialogo sincero e del maggiore consenso possibile per le riforme che riguardano l'intera società. Intanto, da la Paz, in queste ore, arrivano buone notizie: il vice presidente della Repubblica Garcìa Lineras conferma di aver ripreso il dialogo con alcuni dei governatori dei dipartimenti cosiddetti "ribelli" della regione orientale e che più contestano, anche con minacce separatiste, le politiche del governo di Evo Morales.

Somalia-pirati
Il presidente francese Sarkozy ha auspicato la creazione di “una polizia del mare” per mettere fine alla pirateria nelle acque della Somalia, definita una “vera industria del crimine”. L’intervento del capo dell’Eliseo segue la liberazione, avvenuta oggi con un blitz, di due ostaggi francesi rimasti per settimane nelle mani dei sequestratori che li avevano rapiti nel Golfo di Aden. Nella stessa zona anche oggi si è verificato un nuovo rapimento: una nave cisterna, forse di proprietà di una società di Hong Kong, è stata sequestrata da pirati armati. Nel Paese africano la violenza non conosce tregua: un’organizzazione non governativa ha reso noto che sono oltre 800 i civili rimasti uccisi in Somalia da giugno nel corso dei combattimenti tra insorti e truppe filogovernative appoggiate da quelle dell'Etiopia.

Nigeria-politica-rapimento
Smentita da parte della presidenza nigeriana sulle dimissioni del capo di Stato Yar'adua per ragioni di salute, precedentemente annunciate da fonti di stampa. Intanto, c’è preoccupazione per la sorte di un cittadino britannico rapito ieri sera nella zona di Port Harcourt, nel sud del Paese, da uomini armati non identificati. Il MEND, il movimento per l'emancipazione del Delta del Niger, ha rivendicato inoltre la distruzione di un oleodotto della Shell nella zona di Bakana avvenuta ieri.

Nord Corea-missile
Un quotidiano nord coreano ha annunciato il test di accensione per un missile a lungo raggio in una nuova base in costruzione a 50 km dal confine con la Cina. L’esperimento sarebbe avvenuto fra maggio e giugno. Seul non ha ancora confermato la notizia.

Spagna-partito basco
Decisione del tribunale supremo spagnolo che oggi ha messo al bando il piccolo partito della sinistra indipendentista basca ANV, ordinandone lo scioglimento per i suoi presunti legami con l’ETA, messa fuorilegge 5 anni fa. Per domani è attesa la stessa sorte per il PCTV, il Partito comunista delle terre basche.(Panoramica internazionale a cura di Benedetta Capelli)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 260

 
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