2008-09-16 15:37:40

La Chiesa di Palermo ricorda don Pino Puglisi a 15 anni dalla sua uccisione


Il 15 settembre del ‘93 'Cosa nostra' uccideva nel quartiere palermitano di Brancaccio, don Pino Puglisi. La mafia fermò il suo impegno per la legalità al fianco di quei giovani tolti alla manovalanza della criminalità organizzata. Nel 15.mo anniversario dell’uccisione di don Pino, la Chiesa di Palermo lo ha ricordato con una celebrazione solenne in cattedrale, presieduta dall’arcivescovo Paolo Romeo. “Come la Vergine Addolorata Maria – ha detto mons. Romeo nell’omelia - la Chiesa, che è madre, è vicina ai suoi figli, ne accompagna le aspirazioni, ne segue con amore i passi, ne incoraggia gli sforzi, si fa carico delle loro difficoltà e debolezze. Don Pino Puglisi è stato autentico testimone di questa Chiesa vicina all’uomo. Egli ha saputo stare accanto ai fedeli confidati alle sue cure pastorali con la dedizione e lo zelo di chi accompagna con amore il cammino di conversione e di redenzione dei figli di Dio. Don Pino è stato pienamente inserito nella fecondità della missione della Chiesa ed ha portato il suo abbraccio materno a quanti ha incontrato sul suo cammino. Per mezzo di lui uomini e donne di diversa età e condizione hanno conosciuto il volto sollecito di una Chiesa che viene incontro ai bisogni dei suoi figli, soprattutto di quanti sono disagiati o emarginati, vittime di vecchie e nuove povertà spirituali e materiali”. “Sulla scorta della sua testimonianza – ha proseguito l’arcivescovo di Palermo - la nostra Chiesa esige un rinnovamento della pastorale giovanile e vocazionale. Una pastorale che non sia soltanto strutturata in iniziative, ma sia vivificata dall’entusiasmo dell’annuncio missionario, dalla responsabilità di testimoniare la fede nei luoghi in cui i giovani sono chiamati a vivere. Occorre cambiare l’io per cambiare il mondo”. “In secondo luogo - ha aggiunto monsignor Romeo - don Pino ha compreso il rapporto strettissimo tra parrocchia e territorio. Gli si fa torto quando, con letture prevalentemente socio-politiche, lo si definisce come “il sacerdote antimafia”, impegnato nel sociale al servizio di un territorio a rischio morale, perchè egli è stato in ogni momento dispensatore della grazia di Dio, impegnato senza riserve nell’annunzio della parola, costruttore di coscienze illuminate dalla fede e che ha richiamato ad ogni momento il comandamento dell’amore di Dio e dell’amore ai fratelli”. “La Chiesa di Palermo, che è convocata a riflettere nei prossimi anni sull’urgenza e l’importanza della trasmissione della fede – ha concluso l’arcivescovo Romeo - non può ignorare questa lezione, non può sottovalutare questa eredità di don Pino”. (A cura di Alessandra Zaffiro)RealAudioMP3







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