Il cardinale Tauran: un successo il viaggio del Papa in Francia
Benedetto XVI è rientrato ieri pomeriggio nella sua residenza di Castel Gandolfo
a conclusione della visita pastorale in Francia compiuta in occasione del 150.mo anniversario
delle apparizioni di Lourdes. Un viaggio molto intenso: ma che bilancio fare? Romilda
Ferrauto lo ha chiesto al cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio
Consiglio per il dialogo interreligioso:
R. – C’est
un bilan extrêmement positif… Il bilancio è assolutamente positivo. Intanto,
mi ha colpito molto la confidenza tra questo Papa e la gioventù: il Santo Padre ha
suscitato un grande entusiasmo quando, in particolare, ha affidato loro i suoi due
tesori, la Croce e lo Spirito Santo, è stato molto coraggioso da parte sua ed è stato
commovente vedere la risposta. Il Papa ha visto la Chiesa di Francia così com’è, e
dall’altro canto, la Francia ha visto chi è questo Papa. Qualcosa di nuovo è apparso
davanti agli occhi di tutti: una comunità cattolica in Francia molto viva, che non
ha paura di mostrarsi così com’è, che è serena di fronte alle difficoltà. Poi, c’è
un'altra cosa che mi ha molto colpito ed è stata l’alta qualità delle liturgie, soprattutto
quella di Parigi, che penso sia stata praticamente perfetta, e questo dimostra che
si sta facendo il meglio in materia di liturgia dopo il Concilio.
D.
– Era stato detto che sarebbe stato un viaggio difficile, la Francia è un Paese secolarizzato,
i vescovi hanno grandi preoccupazioni a livello pastorale, Benedetto XVI non era ben
conosciuto dai francesi che avevano anche dei pregiudizi nei suoi riguardi … Ora,
tirando le somme, una gran parte della stampa francese parla di successo. Lei condivide
questa impressione?
R. – Oui. Oui, je pense oui,
effectivement. D’ailleurs, c’est ce que je le lui ai dit… Sì. Sì, penso
proprio di sì. Peraltro, è quello che gli ho detto quando l’ho salutato. Gli ho detto:
“Santo Padre, ha conquistato la Francia”. Nel discorso al Collegio dei Bernardini,
egli ha chiaramente ribadito la fecondità dell’incontro tra la fede e la ragione:
questo è importante per la Francia che ha un’eredità “anticlericale” …
D.
– Uno dei discorsi più forti di questo viaggio è senza alcun dubbio quello che il
Papa ha rivolto ai vescovi, riuniti domenica pomeriggio a Lourdes. Benedetto XVI non
ha eluso nessuno degli argomenti spinosi, compreso il noto Motu Proprio Summorum Pontificum
e la situazione dei divorziati risposati. Il Papa ha rivolto ai vescovi una serie
di raccomandazioni: cosa pensa lei del tono di questo discorso?
R.
– C’est un message fraternel. Plusieurs fois il a félicité les évêques pour leurs
efforts … E’ un messaggio fraterno. Più di una volta, si è compiaciuto con
i vescovi per il loro impegno apostolico, ha detto loro che conosce le loro fatiche,
che la situazione non è facile ma che li sostiene. C’è un appello forte per la pastorale
delle vocazioni – è stato uno dei temi più importanti, ed i vescovi sono stati molto
colpiti da questo messaggio.
D. – Eppure, alcuni
giornalisti hanno detto che abbia voluto riprendere i vescovi …
R.
– Comme vous dites, ce sont les journalistes… Come ha detto bene lei, sono
stati i giornalisti, ma questa non è l’impressione dei vescovi : nessun vescovo ha
detto qualcosa del genere. E’ stato il Pastore della Chiesa universale che ha condiviso
con i pastori di una Chiesa locale le loro preoccupazioni e le loro priorità pastorali,
come le vocazioni, la catechesi, la liturgia e la famiglia.
D.
– Benedetto XVI e Nicolas Sarkozy: c’era tanta attesa per le loro considerazioni sulla
laicità…
R. – Alors, vous le savez, c’est un sujet
que j’ai traité pendant des années quand j’étais … Lei sa che questo è un
argomento che ho trattato per anni, quando ero in Segreteria di Stato, incaricato
dei Rapporti con gli Stati, e al quale ho riservato grande attenzione. Vorrei sottolineare
una cosa: il Papa non ha parlato di separazione né di distinzione, e in realtà è giusto
perché non si può separare la Chiesa dalla società; ha detto anche che c’è ancora
molto terreno aperto per il dialogo ed ha auspicato ancora una nuova riflessione sul
vero senso della laicità. Credo effettivamente – è una questione che mi sta molto
a cuore – che il Papa abbia affrontato il problema molto bene!
D.
– Lei si aspetta un’evoluzione in questo campo?
R.
– Ça dépendra de la procédure du dialogue … Questo dipenderà dalla procedura
del dialogo tra il governo e la Chiesa, con questa commissione presieduta dal nunzio
apostolico. Credo che veramente il clima sia cambiato, ma quello che serve ora è raggiungere
dei risultati concreti, perché la teoria va bene, ma poi bisogna “atterrare”, come
si suol dire …