Violenze anti-cristiane anche nello Stato indiano del Karnataka
Ancora violenze anti-cristiane in India. Nello Stato del Karnataka circa 20 chiese
ed edifici cristiani, tra cui un monastero di Clarisse contemplative a Mangalore,
sono stati attaccati ieri da militanti indù del “Bajrang Dal”. Sette le persone ferite,
tra cui due pastori protestanti e una suora cattolica. La polizia locale è accusata
di non aver agito per prevenire gli attacchi annunciati. Immediata la reazione della
comunità cristiana: migliaia di fedeli hanno protestato ieri sera nelle strade di
Mangalore e decine di manifestanti sono stati arrestati. Fermati anche cinque giovani
fondamentalisti indù. Solidarietà ai cristiani del Karnataka è stata espressa dalla
Conferenza dei vescovi cattolici dell’Orissa, da settimane teatro di violenze contro
le comunità cristiane. In una nota firmata dal Presidente della Conferenza, mons.
Thomas Thiruthalil, i presuli pronunciano dure parole di condanna e sollecitano le
autorità ad intervenire per assicurare l’immediato ripristino della legge e dell’ordine,
mentre giunge l’appello dei vescovi cattolici dello Stato del Madhya Pradesh che ai
leader politici indiani hanno chiesto di non “turarsi le orecchie” di fronte al dramma
dei cristiani nel Paese. “Vogliamo dare una scossa ai leader politici per ricordare
i loro doveri costituzionali”, ha spiegato all’agenzia Ucan il portavoce dei vescovi
padre Anand Muttungal. Tra i primi destinatari della campagna Sonia Gandhi, leader
dell’Alleanza Progressista Unita al governo, e il Primo Ministro dell’Orissa Naveen
Patnaik. Intanto i radicali indù promettono nuove violenze in altri Stati della confederazione.
(L.Z. – C.D.L.)