La processione eucaristica a Lourdes. Il Papa: contemplare l'Ostia Santa è contemplare
l'eternità
Dopo l’incontro con i vescovi francesi, Benedetto XVI ha assistito ieri alla conclusione
della solenne processione eucaristica. Rivolgendosi ai fedeli e ai pellegrini, il
Papa si è soffermato sull’Ostia Santa, “Sacramento vivo ed efficace della presenza
eterna del Salvatore degli uomini alla sua Chiesa”. “Sia che camminiamo o siamo inchiodati
su di un letto di dolore – ha detto il Santo Padre – Signore prendici nel tuo Amore”;
“Vergine santa - ha aggiunto - aiutaci a contemplare, aiutaci ad adorare, aiutaci
ad amare, ad amare di più Colui che ci ha tanto amato, per vivere eternamente con
Lui”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
(musica)
Nella
città mariana di Lourdes, dove una moltitudine di persone provenienti da tutto il
mondo ha accolto Benedetto XVI, si scorge nelle parole del Santo Padre l’abbraccio
della Gerusalemme del cielo, sigillato dalla “folla dei Santi che non cessano di intercedere
per noi”.
"Une foule immense de témoins est invisiblement présente
… Una folla di testimoni è invisibilmente presente accanto a noi,
vicino a questa grotta benedetta e davanti a questa chiesa voluta dalla vergine Maria". Il
Santo Padre ha aggiunto che “non li vediamo, ma li sentiamo dire a ciascuno di noi:
Vieni lasciati attrarre dal Maestro”:
"Laisse-to saisir par Lui … Lasciati
afferrare da Lui. Non guardare più alle tue ferite, guarda alle sue. Non guardare
ciò che ti separa ancora da Lui e dagli altri; guarda l’infinita distanza che Egli
ha cancellato nell’assumere la tua carne, nel salire sulla Croce che gli hanno preparato
gli uomini e nel lasciarsi mandare a morte per mostrarti il suo amore. Nelle sue ferite
Egli ti accoglie; nelle sue ferite Egli ti nasconde. Non rifiutarti al suo amore!" Coloro
che si sono lasciati afferrare dal suo amore – ha affermato il Papa – “erano peccatori
e lo sapevano, ma hanno accettato di non guardare le loro ferite, di non guardare
ormai che le ferite del loro Signore, per scoprirvi la gloria della Croce”, la vittoria
della vita sulla morte. Nell’Eucaristia – ha osservato Benedetto XVI – Gesù Cristo
è “presenza reale, presenza che supera le nostre povere labbra, i nostri poveri cuori,
i nostri poveri pensieri”: “quando contempliamo l’Ostia Santa - ha spiegato il Papa
- contempliamo ciò che contempleremo nell’eternità”. “Alcuni tra noi - ha aggiunto
- non possono o non possono ancora riceverLo nel Sacramento”.
“Mais
ils peuvent Le contemper avec foi et amour … Ma possono contemplarLo
con fede e amore, ed esprimere il desiderio di potersi finalmente unire a Lui. E’
un desiderio che ha grande valore davanti a Dio: essi attendono con maggiore ardore
il suo ritorno; attendono Gesù Cristo che deve venire".
L’Ostia
Santa ha detto infine il Santo Padre “ci dice l’incredibile abbassamento di Colui
che si è fatto povero per farci ricchi di Sé, Colui che ha accettato di perdere tutto
per guadagnarci al Padre suo”. (musica)