Il diritto all’istruzione dei bambini palestinesi è a rischio
A rischio il diritto all’istruzione dei bambini palestinesi. Secondo i dati diffusi
da Unicef e UNRWA (l’Agenzia dell’ONU per i rifugiati palestinesi), l’inizio dell’anno
scolastico ha visto un preoccupante calo della frequenza scolastica, con 3400 casi
di abbandono, e insieme una diminuzione del rendimento, con insufficienze in diverse
materie. A causare lo stato di crisi nel settore dell’istruzione, l’Unicef registra
molteplici fattori: allo sciopero degli insegnanti, che a Gaza ha bloccato le lezioni
in molte scuole, si aggiunge il sovraffollamento delle stesse, costrette a doppi turni,
con giornate scolastiche più corte per gli studenti e minor tempo a disposizione per
imparare. Ma non è tutto perché il conflitto in atto ha contribuito fortemente a pregiudicare
il diritto all’istruzione dei più giovani: nell’anno scolastico 2007-2008 le operazioni
militari israeliane hanno impedito nelle scuole dell’UNRWA, spesso raggiunte dai bombardamenti,
lo svolgimento di 256 giornate di lezione, e secondo l’Unicef in Cisgiordania ogni
giorno gli scolari devono superare circa 600 barriere – da terrapieni a check point
militari – per recarsi a scuola. Le limitazioni agli spostamenti nell’area coinvolta
dal conflitto impediscono inoltre l’approvvigionamento di materiali scolastici. A
rischio, secondo le organizzazioni umanitarie, anche la vita dei bambini. Nel Territorio
Palestinese occupato, l’Unicef sostiene programmi d’emergenza in campo sanitario e
nutrizionale, per l’acqua e gli impianti igienico-sanitari, la protezione dell’infanzia
e l’istruzione: per l’anno scolastico 2008-2009 fornirà formazione e materiali scolastici
alle 100 scuole in condizioni peggiori. (C.D.L.)