Ansie e scetticismo dilagano nelle società d’Oriente e Occidente
Aumenta il senso di paura nelle grandi metropoli europee. Secondo un’indagine della
Fondazione Roma e del Censis in dieci grandi città di quattro continenti, presentata
stamani nella capitale, inizia a vacillare la fiducia nel progresso come portatore
di benessere e sicurezza per tutti. Circa il 54.3% degli intervistati è scettico e
impaurito e il 41.2% considera la scienza un “male necessario”. Ma anche la globalizzazione,
che fino a pochi anni fa veniva vista come una grande possibilità di sviluppo, è considerata
un potente moltiplicatore di ansie. Infatti, quasi il 38% della popolazione metropolitana
ritiene che sia più un rischio che un’opportunità, perché, concentrando poteri economici,
finanziari e politici, mette, secondo l’indagine, il destino nelle mani di pochi uomini.
Secondo quasi il 17% del campione, inoltre, in questo modo c’è una reale possibilità
di mettere ricchi contro poveri. Roma e Mosca le città più diffidenti nei confronti
della globalizzazione, Mumbai e Il Cairo al contrario sono le città meno scettiche.
Per il presidente del Censis, Giuseppe De Rita, in Italia “soprattutto in quest’ultima
campagna elettorale, i politici hanno strumentalizzato le paure degli italiani a causa
della crescita dell'immigrazione, della crisi economica e della complessità della
società”. L’indagine sarà al centro del World Social Forum che si terrà dal 24 al
26 settembre a Roma. (A cura di Alessandro Guarasci)