Padre Lombardi: il Papa porta alla Francia un messaggio di libertà e di fiducia
Sul viaggio pastorale del Papa in Francia e in particolare sulla tappa a Lourdes ascoltiamo
il commento del direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi,
raggiunto telefonicamente da Sergio Centofanti:
R. –
Lourdes è la tappa fondamentale di questo viaggio, e in fondo è l’occasione di questo
viaggio. Un momento di grande spiritualità è già iniziato ieri sera con la prima parte
del Cammino del Giubileo e la processione “aux flambeaux”, e questa mattina con questa
Messa sulla tematica della Croce, perché è la festa dell’Esaltazione della Croce.
Quindi, tutti i temi della preghiera, dell’invito mariano a venire qui per pregare
e convertirsi, dell’invito mariano a contemplare anche il dono di Dio che è il Figlio
di Dio incarnato per noi e morto sulla Croce, stanno trovando il loro cuore nelle
parole del Papa. E’ quindi un momento di grande spiritualità. Vediamo il Papa che
prega, non solo il Papa che insegna o che parla dei problemi della società di oggi,
ma che svolge proprio la sua funzione, anche, di Pontefice, di sacerdote per tutta
la Chiesa. Il popolo che è venuto qui, a Lourdes, è abituato a pregare: è un popolo
di pellegrini, un popolo di persone che ama Maria e desidera pregare, cantare … Il
fatto di avere il Papa con sé da una grande gioia a tutti e naturalmente fa anche
ricordare i due grandi appuntamenti passati qui, a Lourdes, con Giovanni Paolo II:
siamo in piena continuità con lo spirito mariano del Pontificato precedente, spirito
che è anche vivissimo in Benedetto XVI che è stato già pellegrino a tanti santuari
mariani e che ogni giorno recita il suo Rosario pellegrinando alla Grotta di Lourdes
nel Vaticano.
D. – Si può già fare un primo bilancio
di questo viaggio? Sorprende un po’ l’accoglienza della Francia laica – così hanno
titolato anche alcuni giornali d’Oltralpe …
R. –
Sì … ci sono persone che commentano anche con stupore o con ammirazione questa accoglienza.
Io direi che tutte le persone intelligenti e disponibili sono pronte ad ascoltare
il messaggio che viene loro rivolto: lo abbiamo visto già con grande gioia in America,
lo abbiamo visto in Australia, lo vediamo anche qui, in Francia. Le persone di buona
volontà, le persone aperte che non sono dominate dal pregiudizio, ascoltano volentieri
il messaggio positivo che viene loro rivolto. Papa Benedetto XVI lo rivolge, poi,
con grande gentilezza, con grande discrezione e con grande profondità e serietà. Ecco,
non mi stupisce, non ci deve stupire che quello che egli dice sia percepito come un
messaggio positivo di cui il mondo e la società oggi ha bisogno, perché è in cerca
di punti di orientamento e di contributi che siano veramente intesi al bene della
nostra società, della persona umana che cerca anche speranza, cerca valori su cui
costruire il suo futuro. Quindi, noi che conosciamo anche la grande storia della cultura
francese, della cultura francese cristiana, non ci stupiamo che in questo Paese il
Papa venga accolto e venga capito per la profondità del suo messaggio.
D.
– Qual è il messaggio che il Papa sta affidando alla Chiesa in Francia e ai francesi?
R.
– E’ sostanzialmente un messaggio di speranza, è un messaggio di riscoperta dei punti
essenziali della nostra fede come fiducia di essere amati da Dio, di trovare – grazie
a questo amore di Dio – anche la via della vera libertà, della responsabilità, della
gioia di vivere e di costruire il nostro tempo. Quindi, un messaggio di fiducia e
– vorrei dire anche proprio di libertà: è una parola molto bella che c’è nell’omelia
di questa mattina da parte del Papa: che Maria e Bernardette che si mettono a disposizione
del Signore trovano in questo la via per la loro piena realizzazione della loro vocazione
… E quindi, il fatto di mettersi a disposizione di Dio non è perdere la propria libertà
ma trovarla. Credo che questo sia un messaggio molto positivo: qui ci sono tanti giovani
che sono raccolti, in questa Messa del Papa, intorno alla Croce della Giornata mondiale
della gioventù. Continua il discorso di fiducia per il futuro che il Papa ha dato
ai giovani di Sydney, e che continua a dare anche a tutte le nuove generazioni di
questa umanità in ricerca.
E a testimoniare il profondo
interesse mostrato in questi giorni dalla Francia alla visita papale, la lunga intervista,
andata in onda ieri in prima serata sul canale televisivo nazionale France 24 al cardinale
Paul Poupard. Il porporato francese, presidente emerito del Pontificio Consiglio della
Cultura per quasi un’ora ha risposto a domande sul cristianesimo, la vita della Chiesa
da Giovanni XXIII a Benedetto XVI, la società di oggi, il ruolo della cultura cattolica
ed il dialogo interreligioso.