La Messa a Lourdes per i 150 anni delle apparizioni della Vergine a Bernadette. Il
Papa: Maria annuncia al mondo il Mistero della Croce, segno di misericordia e di pace
Stamani, nella Festa dell'Esaltazione della Santa Croce, il Papa ha presieduto alla
Prairie di Lourdes la Santa Messa per il 150.mo anniversario delle apparizioni della
Vergine, alla presenza di 150 mila fedeli. Ecco il testo integrale dell'omelia del
Papa:
“Andate a dire ai sacerdoti che si venga qui in processione
e che si costruisca una cappella”. È il messaggio che Bernadette ricevette dalla “bella
Signora” nell’apparizione del 2 marzo 1858. Da 150 anni i pellegrini non hanno mai
cessato di venire alla grotta di Massabielle per ascoltare il messaggio di conversione
e di speranza che è loro rivolto. Ed anche noi, eccoci qui stamane ai piedi di Maria,
la Vergine Immacolata, per metterci alla sua scuola con la piccola Bernadette.
Ringrazio
in modo particolare Mons. Jacques Perrier, Vescovo di Tarbes e Lourdes, per la calorosa
accoglienza che mi ha riservato e per le parole gentili che mi ha rivolto. Saluto
i Cardinali, i Vescovi, i sacerdoti, i diaconi, i religiosi e le religiose, così come
tutti voi, cari pellegrini di Lourdes, in special modo i malati. Siete venuti in grande
numero a compiere questo pellegrinaggio giubilare con me e ad affidare le vostre famiglie,
i vostri parenti ed amici, e tutte le vostre intenzioni a Nostra Signora. La mia riconoscenza
va anche alle Autorità civili e militari, che hanno voluto essere presenti a questa
Celebrazione eucaristica.
“Quale mirabile cosa è mai il possedere la Croce!
Chi la possiede, possiede un tesoro! (Sant’Andrea di Creta, Omelia X per l’Esaltazione
della Croce: PG 97, 1020). In questo giorno in cui la liturgia della Chiesa celebra
la festa dell’Esaltazione della santa Croce, il Vangelo che avete appena inteso ci
ricorda il significato di questo grande mistero: Dio ha tanto amato il mondo da dare
il suo Figlio unigenito, perché gli uomini siano salvati (cfr Gv 3,16). Il Figlio
di Dio s’è reso vulnerabile, prendendo la condizione di servo, obbedendo fino alla
morte e alla morte di croce /cfr Fil 2,8). E’ per la sua Croce che siamo salvati.
Lo strumento di supplizio che, il Venerdì Santo, aveva manifestato il giudizio di
Dio sul mondo, è divenuto sorgente di vita, di perdono, di misericordia, segno di
riconciliazione e di pace. “Per essere guariti dal peccato, guardiamo il Cristo crocifisso!”
diceva sant’Agostino (Tract. in Johan.,XII,11). Sollevando gli occhi verso il Crocifisso,
adoriamo Colui che è venuto per prendere su di sé il peccato del mondo e donarci la
vita eterna. E la Chiesa ci invita ad elevare con fierezza questa Croce gloriosa affinché
il mondo possa vedere fin dove è arrivato l’amore del Crocifisso per gli uomini. Essa
ci invita a rendere grazie a Dio, perché da un albero che aveva portato la morte è
scaturita nuovamente la vita. È su questo legno che Gesù ci rivela la sua sovrana
maestà, ci rivela che Egli è esaltato nella gloria. Sì, “Venite, adoriamolo!”. In
mezzo a noi si trova Colui che ci ha amati fino a donare la sua vita per noi, Colui
che invita ogni essere umano ad avvicinarsi a Lui con fiducia.
E’ questo grande
mistero che Maria ci affida anche stamane, invitandoci a volgerci verso il Figlio
suo. In effetti, è significativo che, al momento della prima apparizione a Bernadette,
Maria introduca il suo incontro col segno della Croce. Più che un semplice segno,
è un’iniziazione ai misteri della fede che Bernadette riceve da Maria. Il segno della
Croce è in qualche modo la sintesi della nostra fede, perché ci dice quanto Dio ci
ha amati; ci dice che, nel mondo, c’è un amore più forte della morte, più forte delle
nostre debolezze e dei nostri peccati. La potenza dell’amore è più forte del male
che ci minaccia. E’ questo mistero dell’universalità dell’amore di Dio per gli uomini
che Maria è venuta a rivelare qui, a Lourdes. Essa invita tutti gli uomini di buona
volontà, tutti coloro che soffrono nel cuore o nel corpo, ad alzare gli occhi verso
la Croce di Gesù per trovarvi la sorgente della vita, la sorgente della salvezza. La
Chiesa ha ricevuto la missione di mostrare a tutti questo viso di un Dio che ama,
manifestato in Gesù Cristo. Sapremo noi comprendere che nel Crocifisso del Golgota
è la nostra dignità di figli di Dio, offuscata dal peccato, che ci è resa? Volgiamo
i nostri sguardi verso il Cristo. È Lui che ci renderà liberi per amare come Egli
ci ama e per costruire un mondo riconciliato. Perché, su questa Croce, Gesù ha preso
su di sé il peso di tutte le sofferenze e le ingiustizie della nostra umanità. Egli
ha portato le umiliazioni e le discriminazioni, le torture subite in tante regioni
del mondo da innumerevoli nostri fratelli e nostre sorelle per amore di Cristo. Noi
li affidiamo a Maria, Madre di Gesù e Madre nostra, presente ai piedi della Croce.
Per
accogliere nelle nostre vite questa Croce gloriosa, la celebrazione del Giubileo delle
apparizioni di Nostra Signora di Lourdes ci fa entrare in un cammino di fede e di
conversione. Oggi Maria viene incontro a noi per indicarci le vie d’un rinnovamento
della vita delle nostre comunità e di ciascuno di noi. Accogliendo il Figlio suo,
che Ella ci presenta, siamo immersi in una sorgente viva in cui la fede può ritrovare
un vigore nuovo, in cui la Chiesa può fortificarsi per proclamare con sempre maggior
audacia il mistero di Cristo. Gesù, nato da Maria, è Figlio di Dio, unico salvatore
di tutti gli uomini, che vive ed agisce nella sua Chiesa e nel mondo. La Chiesa è
inviata dappertutto nel mondo per proclamare quest’unico messaggio ed invitare gli
uomini ad accoglierlo mediante un’autentica conversione del cuore. Questa missione,
che è stata affidata da Gesù ai suoi discepoli, riceve qui, in occasione di questo
Giubileo, un soffio nuovo. Che al seguito dei grandi evangelizzatori del vostro Paese,
lo spirito missionario, che ha animato tanti uomini e donne di Francia nel corso dei
secoli, sia ancora la vostra fierezza e il vostro impegno!
Seguendo il percorso
giubilare sulle orme di Bernadette, l’essenziale del messaggio di Lourdes ci è ricordato.
Bernadette è la maggiore di una famiglia molto povera, che non possiede né sapere
né potere, è debole di salute. Maria la sceglie per trasmettere il suo messaggio di
conversione, di preghiera e di penitenza, in piena sintonia con la parola di Gesù:
“Hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate
ai piccoli” (Mt 11,25). Nel loro cammino spirituale i cristiani sono chiamati essi
pure a far fruttificare la grazia del loro Battesimo, a nutrirsi di Eucaristia, ad
attingere nella preghiera la forza per testimoniare ed essere solidali con tutti i
loro fratelli in umanità (cfr Omaggio alla Vergine Maria, Piazza di Spagna, 8 dicembre
2007). E’ dunque una vera catechesi che ci è proposta sotto lo sguardo di Maria. Lasciamo
che la Vergine istruisca pure noi e ci guidi sul cammino che conduce al Regno del
Figlio suo!
Proseguendo nella sua catechesi la “bella Signora”rivela il suo
nome a Bernadette: “Io sono l’Immacolata Concezione”. Maria le rivela così la grazia
straordinaria che ha ricevuto da Dio, quella di essere stata concepita senza peccato,
perché “ha guardato l’umiltà della sua serva” (Lc 1,48). Maria è questa donna della
nostra terra che s’è rimessa interamente a Dio e ha ricevuto da Lui il privilegio
di dare la vita umana al suo eterno Figlio. “Sono la serva del Signore, avvenga di
me quello che hai detto” (Lc 1,38). Essa è la bellezza trasfigurata, l’immagine dell’umanità
nuova. Presentandosi così in una dipendenza totale da Dio, Maria esprime in realtà
un atteggiamento di piena libertà, fondata sul pieno riconoscimento della sua vera
dignità. Questo privilegio riguarda anche noi, perché ci svela la nostra dignità di
uomini e di donne, segnati certo dal peccato, ma salvati nella speranza, una speranza
che ci consente di affrontare la nostra vita quotidiana. E’ la strada che Maria apre
anche all’uomo. Rimettersi completamente a Dio è trovare il cammino della libertà
vera. Perché volgendosi a Dio, l’uomo diventa se stesso. Ritrova la sua vocazione
originaria di persona creata a sua immagine e somiglianza.
Cari fratelli e
sorelle, la vocazione primaria del santuario di Lourdes è di essere un luogo di incontro
con Dio nella preghiera, e un luogo di servizio ai fratelli, soprattutto per l’accoglienza
dei malati, dei poveri e di tutte le persone che soffrono. In questo luogo Maria viene
a noi come la madre, sempre disponibile ai bisogni dei suoi figli. Attraverso la luce
che emana dal suo volto, è la misericordia di Dio che traspare. Lasciamoci toccare
dal suo sguardo: esso ci dice che siamo tutti amati da Dio, mai da Lui abbandonati!
Maria viene a ricordarci che la preghiera, intensa e umile, confidente e perseverante,
deve avere un posto centrale nella nostra vita cristiana. La preghiera è indispensabile
per accogliere la forza di Cristo. “Chi prega non spreca il suo tempo, anche se la
situazione ha tutte le caratteristiche dell’emergenza e sembra spingere unicamente
all’azione” (Enc. Deus caritas est, n. 36). Lasciarsi assorbire dalle attività rischia
di far perdere alla preghiera la sua specificità cristiana e la sua vera efficacia.
La preghiera del Rosario, così cara a Bernadette e ai pellegrini di Lourdes, concentra
in sé la profondità del messaggio evangelico. Ci introduce alla contemplazione del
volto di Cristo. In questa preghiera degli umili noi possiamo attingere grazie abbondanti.
La presenza dei giovani a Lourdes è anche una realtà importante. Cari amici,
qui presenti stamattina intorno alla Croce della Giornata Mondiale della Gioventù,
quando Maria ricevette la visita dell’Angelo, era una giovane ragazza di Nazaret che
conduceva la vita semplice e coraggiosa delle donne del suo villaggio. E se lo sguardo
di Dio si posò in modo particolare su di lei, fidandosi di lei, Maria vuole dirvi
ancora che nessuno di voi è indifferente per Dio. Egli posa il suo sguardo amoroso
su ciascuno di voi e vi chiama ad una vita felice e piena di senso. Non lasciatevi
scoraggiare davanti alle difficoltà! Maria fu turbata all’annuncio dell’angelo venuto
a dirle che sarebbe diventata la Madre del Salvatore. Essa sentiva quanto era debole
di fronte alla onnipotenza di Dio. Tuttavia disse “sì” senza esitare. Grazie al suo
“sì” la salvezza è entrata nel mondo, cambiando così la storia dell’umanità. A vostra
volta, cari giovani, non abbiate paura di dire “sì” alle chiamate del Signore, quando
Egli vi invita a seguirlo. Rispondete generosamente al Signore! Egli solo può appagare
le aspirazioni più profonde del vostro cuore. Siete in molti a venire a Lourdes per
un servizio attento e generoso accanto ai malati o ad altri pellegrini, mettendovi
così sulle orme di Cristo servo. Il servizio reso ai fratelli e alle sorelle apre
il cuore e rende disponibili. Nel silenzio della preghiera, sia Maria la vostra confidente,
lei che ha saputo parlare a Bernadette rispettandola e fidandosi di lei. Maria aiuti
coloro che sono chiamati al matrimonio a scoprire la bellezza di un amore vero e profondo,
vissuto come dono reciproco e fedele! A coloro tra voi che Egli chiama a seguirlo
nella vocazione sacerdotale o religiosa, vorrei ridire tutta la felicità che vi è
nel donare totalmente la propria vita a servizio di Dio e degli uomini. Siano le famiglie
e le comunità cristiane luoghi nei quali possano nascere e maturare solide vocazioni
a servizio della Chiesa e del mondo!
Il messaggio di Maria è un messaggio
di speranza per tutti gli uomini e per tutte le donne del nostro tempo, di qualunque
Paese siano. Amo invocare Maria come Stella della speranza (Enc. Spe salvi, n.50).
Sulle strade delle nostre vite, così spesso buie, lei è una luce di speranza che ci
rischiara e ci orienta nel nostro cammino. Mediante il suo “sì”, mediante il dono
generoso di se stessa, ha aperto a Dio le porte del nostro mondo e della nostra storia.
E ci invita a vivere come lei in una speranza invincibile, rifiutando di ascoltare
coloro che pretendono che noi siamo prigionieri del fato. Essa ci accompagna con la
sua presenza materna in mezzo agli avvenimenti della vita delle persone, delle famiglie
e delle nazioni. Felici gli uomini e le donne che ripongono la loro fiducia in Colui
che, nel momento di offrire la sua vita per la nostra salvezza, ci ha donato sua Madre
perché fosse nostra Madre!
Cari fratelli e sorelle, in questa terra di Francia,
la Madre del Signore è venerata in innumerevoli santuari, che manifestano così la
fede trasmessa di generazione in generazione. Celebrata nella sua Assunzione, essa
è la Patrona amata del vostro Paese. Sia sempre onorata con fervore in ciascuna della
vostra famiglie, nelle vostre comunità religiose e nelle parrocchie! Vegli Maria su
tutti gli abitanti del vostro bel Paese e sui pellegrini venuti numerosi da altri
Paesi per celebrare questo Giubileo! Sia per tutti la Madre che circonda d’attenzione
i suoi figli nelle gioie come nelle prove! Santa Maria, Madre di Dio e Madre nostra,
insegnaci a credere, a sperare e ad amare con te. Indicaci la via verso il regno del
tuo Figlio Gesù! Stella del mare, brilla su di noi e guidaci nel nostro cammino! (cfr
Enc. Spe salvi, n.50). Amen.