Da Lourdes la luce che illumina il buio del mondo: Benedetto XVI nella Grotta delle
Apparizioni affida a Maria le sofferenze e le speranze dell'umanità
Il Papa era giunto ieri pomeriggio a Lourdes, dopo la visita a Parigi, compiendo le
prime tre tappe del Cammino del Giubileo: la chiesa parrocchiale del Sacro Cuore dove
è stata battezzata Bernardette, il Cachot, l’ex prigione dove la famiglia della veggente
abitava e la Grotta delle Apparizioni. In serata, al termine della processione aux
flambeaux, il Papa ha tenuto l’omelia dalla terrazza inferiore della Basilica di Notre
Dame di Lourdes. Il servizio di Sergio Centofanti.
(Canto)
Benedetto
XVI sosta in preghiera nella Grotta: è forse il momento più toccante di tutto il viaggio.
Una bambina, vestita con un costume locale del periodo di Bernadette, gli porge un
bicchiere d’acqua della fonte che il Papa beve. Quindi eleva una preghiera in italiano:
“Signore
Gesù, ci hai dato Maria come Madre. Ella ha condiviso la Tua passione e la Tua resurrezione.
Qui a Lourdes, si è mostrata a Bernadette, rattristata per i nostri peccati, ma raggiante
della Tua luce. Attraverso Lei, Ti confidiamo tutte le gioie e le pene, le nostre,
quelle dei malati e quelle di tutta l’umanità”. (Canto)
Nel
buio e nel freddo di una notte piovosa a Lourdes decine di migliaia di luci illuminano
le speranze di un’umanità sofferente. Il Papa, al termine della suggestiva processione
aux flambeaux, svolge una vera e propria catechesi sulla luce, la luce vera che porta
al mondo la gioia, la bontà, la bellezza, la vita. A centocinquant’anni da quell’11
febbraio 1858, Benedetto XVI ricorda quando Bernadette nella grotta di Massabielle
“ vide una luce e, dentro questa luce, una giovane signora che definì“bella, bella,
più di tutto”. Ricorda come questa Signora si rivolse alla povera e umile fanciulla
“con bontà e dolcezza, con rispetto e fiducia” in un “dialogo tutto pervaso di delicatezza”
fatto di “messaggi molto semplici sulla preghiera, la penitenza e la conversione”.
Sul volto di Bernadette splendeva la luce della Donna vestita di Sole, rivestita della
vita del Figlio Risorto. E “l’incontro col viso luminoso di Bernadette sconvolgeva
i cuori e gli sguardi”:
"Que ce soit pendant les
apparitions elles-mêmes ou lorsqu' elle les racontait... ". Sia durante
le apparizioni che quando le raccontava, il suo viso diveniva tutto raggiante. Bernadette
era ormai abitata dalla luce di Massabielle. La vita quotidiana della famiglia Soubirous
era tuttavia intessuta di miseria e di tristezza, di malattia e di incomprensione,
di rifiuto e di povertà. Pur non mancando amore e calore nelle relazioni familiari,
era difficile vivere nel ‘cachot’(la ‘prigione’). Ma le ombre della terra non hanno
impedito di brillare alla luce del cielo: ‘La luce splende nelle tenebre…’(Gv 1,5)” “Lourdes
– ha detto il Papa - è uno di quei luoghi che Dio ha scelto per farvi risplendere
un raggio particolare della sua bellezza”. Ed “è un luogo di luce, perché è un luogo
di comunione, di speranza e di conversione”. “La stessa Madre di Dio fece sapere di
gradire l’omaggio toccante di quelle migliaia di ceri” che da 150 anni continuano
a brillare “davanti alla grotta, notte e giorno, tanto d’estate quanto d’inverno”
come “un roveto ardente incendiato dalle preghiere dei pellegrini e dei malati, che
esprimono le loro preoccupazioni e i loro bisogni, ma soprattutto la loro fede e la
loro speranza”. E’ “una strada luminosa” - ha aggiunto il Papa – che rischiara “anche
i momenti più bui” della storia degli uomini:
"Cet
acte de marcher dans la nuit, en portant la lumière, parle fort... ". Questo
camminare nella notte, portando la luce, parla con forza al nostro intimo, tocca il
nostro cuore e dice molto di più che ogni altra parola pronunciata o intesa. Questo
gesto riassume da solo la nostra condizione di cristiani in cammino: abbiamo bisogno
di luce e, allo stesso tempo, siamo chiamati a divenire luce. Il peccato ci rende
ciechi, ci impedisce di proporci come guide per i nostri fratelli, e ci spinge a diffidare
di loro e a non lasciarci guidare. Abbiamo bisogno di essere illuminati e ripetiamo
la supplica del cieco Bartimeo: ‘Maestro, fa’ che io veda!’” “Maria
– ha proseguito il Pontefice - ci insegna a pregare, a fare della nostra preghiera
un atto d’amore per Dio e di carità fraterna. Pregando con Maria, il nostro cuore
accoglie coloro che soffrono”:
"Nous pensons aux
victimes innocentes qui subissent la violence, la guerre... ". Pensiamo
alle vittime innocenti che subiscono la violenza, la guerra, il terrorismo, la carestia,
o che portano le conseguenze delle ingiustizie, dei flagelli e delle calamità, dell’odio
e dell’oppressione, degli attentati alla loro dignità umana e ai loro diritti fondamentali,
alla loro libertà d’azione e di pensiero. Pensiamo anche a coloro che vivono problemi
familiari o che soffrono in conseguenza della disoccupazione, della malattia, dell’infermità,
della solitudine, della loro situazione di immigrati. Non voglio inoltre dimenticare
coloro che patiscono a causa del nome di Cristo e che muoiono per Lui”. A
Lourdes il primo posto spetta ai malati, ai poveri e ai piccoli. In tanti – ha affermato
il Papa – vengono qui “sperando forse segretamente di ricevere qualche miracolo; poi,
sulla via del ritorno” cambiano profondamente, comprendendo la cosa più importante:
che “in realtà, basta amare”:
"La rencontre discrète
avec Bernadette et la Vierge Marie peut changer une ... ". L’incontro
discreto con Bernardette e con la Vergine Maria può cambiare una vita, perché esse
sono presenti, in questo luogo di Massabielle, per condurci a Cristo, il quale è la
nostra vita, la nostra forza, la nostra luce. Che la Vergine Maria e santa Bernardette
vi aiutino a vivere da figli della luce per testimoniare, ogni giorno della vostra
vita, che Cristo è la nostra luce, la nostra speranza, la nostra vita!” (Canto)