2008-09-14 13:58:26

Da Lourdes la luce che illumina il buio del mondo: Benedetto XVI nella Grotta delle Apparizioni affida a Maria le sofferenze e le speranze dell'umanità


Il Papa era giunto ieri pomeriggio a Lourdes, dopo la visita a Parigi, compiendo le prime tre tappe del Cammino del Giubileo: la chiesa parrocchiale del Sacro Cuore dove è stata battezzata Bernardette, il Cachot, l’ex prigione dove la famiglia della veggente abitava e la Grotta delle Apparizioni. In serata, al termine della processione aux flambeaux, il Papa ha tenuto l’omelia dalla terrazza inferiore della Basilica di Notre Dame di Lourdes. Il servizio di Sergio Centofanti. RealAudioMP3

(Canto)

 
Benedetto XVI sosta in preghiera nella Grotta: è forse il momento più toccante di tutto il viaggio. Una bambina, vestita con un costume locale del periodo di Bernadette, gli porge un bicchiere d’acqua della fonte che il Papa beve. Quindi eleva una preghiera in italiano:

 
“Signore Gesù, ci hai dato Maria come Madre. Ella ha condiviso la Tua passione e la Tua resurrezione. Qui a Lourdes, si è mostrata a Bernadette, rattristata per i nostri peccati, ma raggiante della Tua luce. Attraverso Lei, Ti confidiamo tutte le gioie e le pene, le nostre, quelle dei malati e quelle di tutta l’umanità”.

 
(Canto)

 
Nel buio e nel freddo di una notte piovosa a Lourdes decine di migliaia di luci illuminano le speranze di un’umanità sofferente. Il Papa, al termine della suggestiva processione aux flambeaux, svolge una vera e propria catechesi sulla luce, la luce vera che porta al mondo la gioia, la bontà, la bellezza, la vita. A centocinquant’anni da quell’11 febbraio 1858, Benedetto XVI ricorda quando Bernadette nella grotta di Massabielle “ vide una luce e, dentro questa luce, una giovane signora che definì“bella, bella, più di tutto”. Ricorda come questa Signora si rivolse alla povera e umile fanciulla “con bontà e dolcezza, con rispetto e fiducia” in un “dialogo tutto pervaso di delicatezza” fatto di “messaggi molto semplici sulla preghiera, la penitenza e la conversione”. Sul volto di Bernadette splendeva la luce della Donna vestita di Sole, rivestita della vita del Figlio Risorto. E “l’incontro col viso luminoso di Bernadette sconvolgeva i cuori e gli sguardi”:

 
"Que ce soit pendant les apparitions elles-mêmes ou lorsqu' elle les racontait... ".
Sia durante le apparizioni che quando le raccontava, il suo viso diveniva tutto raggiante. Bernadette era ormai abitata dalla luce di Massabielle. La vita quotidiana della famiglia Soubirous era tuttavia intessuta di miseria e di tristezza, di malattia e di incomprensione, di rifiuto e di povertà. Pur non mancando amore e calore nelle relazioni familiari, era difficile vivere nel ‘cachot’(la ‘prigione’). Ma le ombre della terra non hanno impedito di brillare alla luce del cielo: ‘La luce splende nelle tenebre…’(Gv 1,5)”

 
“Lourdes – ha detto il Papa - è uno di quei luoghi che Dio ha scelto per farvi risplendere un raggio particolare della sua bellezza”. Ed “è un luogo di luce, perché è un luogo di comunione, di speranza e di conversione”. “La stessa Madre di Dio fece sapere di gradire l’omaggio toccante di quelle migliaia di ceri” che da 150 anni continuano a brillare “davanti alla grotta, notte e giorno, tanto d’estate quanto d’inverno” come “un roveto ardente incendiato dalle preghiere dei pellegrini e dei malati, che esprimono le loro preoccupazioni e i loro bisogni, ma soprattutto la loro fede e la loro speranza”. E’ “una strada luminosa” - ha aggiunto il Papa – che rischiara “anche i momenti più bui” della storia degli uomini:

 
"Cet acte de marcher dans la nuit, en portant la lumière, parle fort... ".
Questo camminare nella notte, portando la luce, parla con forza al nostro intimo, tocca il nostro cuore e dice molto di più che ogni altra parola pronunciata o intesa. Questo gesto riassume da solo la nostra condizione di cristiani in cammino: abbiamo bisogno di luce e, allo stesso tempo, siamo chiamati a divenire luce. Il peccato ci rende ciechi, ci impedisce di proporci come guide per i nostri fratelli, e ci spinge a diffidare di loro e a non lasciarci guidare. Abbiamo bisogno di essere illuminati e ripetiamo la supplica del cieco Bartimeo: ‘Maestro, fa’ che io veda!’”

 
“Maria – ha proseguito il Pontefice - ci insegna a pregare, a fare della nostra preghiera un atto d’amore per Dio e di carità fraterna. Pregando con Maria, il nostro cuore accoglie coloro che soffrono”:

 
"Nous pensons aux victimes innocentes qui subissent la violence, la guerre... ".
Pensiamo alle vittime innocenti che subiscono la violenza, la guerra, il terrorismo, la carestia, o che portano le conseguenze delle ingiustizie, dei flagelli e delle calamità, dell’odio e dell’oppressione, degli attentati alla loro dignità umana e ai loro diritti fondamentali, alla loro libertà d’azione e di pensiero. Pensiamo anche a coloro che vivono problemi familiari o che soffrono in conseguenza della disoccupazione, della malattia, dell’infermità, della solitudine, della loro situazione di immigrati. Non voglio inoltre dimenticare coloro che patiscono a causa del nome di Cristo e che muoiono per Lui”.

 
A Lourdes il primo posto spetta ai malati, ai poveri e ai piccoli. In tanti – ha affermato il Papa – vengono qui “sperando forse segretamente di ricevere qualche miracolo; poi, sulla via del ritorno” cambiano profondamente, comprendendo la cosa più importante: che “in realtà, basta amare”:

 
"La rencontre discrète avec Bernadette et la Vierge Marie peut changer une ... ".
L’incontro discreto con Bernardette e con la Vergine Maria può cambiare una vita, perché esse sono presenti, in questo luogo di Massabielle, per condurci a Cristo, il quale è la nostra vita, la nostra forza, la nostra luce. Che la Vergine Maria e santa Bernardette vi aiutino a vivere da figli della luce per testimoniare, ogni giorno della vostra vita, che Cristo è la nostra luce, la nostra speranza, la nostra vita!”

 
(Canto)







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