UNICEF: in calo la mortalità infantile, ma le cifre restano allarmanti
Nel 2008 la mortalità infantile ha toccato il picco più basso di sempre, scendendo
sotto i 10 milioni di morti rispetto ai 13 milioni del 1990. A renderlo noto è il
Rapporto 2008 sugli Obiettivi di sviluppo del Millennio (MDG), diffuso dal Fondo delle
Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF). Il documento, pur continuando a sottolineare
la drammaticità di queste cifre, spiega come dal 1990 a oggi la mortalità infantile
sia diminuita complessivamente del 27%. Naturalmente restano ancora delle differenza
geografiche: un bambino nato in un paese in via di sviluppo è 13 volte più esposto
al rischio di morte, nei suoi primi anni di vita, rispetto a un coetaneo dei paesi
industrializzati. La polmonite è la prima causa dei decessi, mentre il numero delle
vittime del morbillo è drasticamente diminuito grazie all’introduzione del vaccino.
Come riportato dall’agenzia Misna, la malnutrizione è la causa di oltre un terzo delle
morti di bambini con meno di cinque anni, il 37% dei quali sono neonati sotto i cinque
mesi di vita. I progressi maggiori dal 1990 ad oggi sono stati realizzati in America
Latina, nei Caraibi (meno 53%) e in Asia orientale (meno 52%), mentre nell’Africa
sub-sahariana la mortalità infantile è diminuita del 22%. Ancora complessa la situazione
dell’India dove, nonostante gli importanti progressi economici, resta molto alto il
tasso di mortalità tra i bambini al di sotto dei cinque anni. (D.B.)