2008-09-13 14:24:02

Il Papa oggi a Lourdes per le prime tre tappe del Cammino del Giubileo


C'è grande attesa a Lourdes, dove il Papa arriva oggi pomeriggio verso le 18.00. Occasione di questo 10.mo viaggio apostolico internazionale è proprio il 150.mo anniversario delle Apparizioni di Maria nella cittadina francese. Benedetto XVI compirà le prime tre delle quattro tappe del cammino del Giubileo: la visita alla chiesa parrocchiale del Sacro Cuore dove venne battezzata Bernadette, al "Cachot" dove la veggente visse con la famiglia, e alla Grotta della Apparizioni. In serata il Pontefice, dalla terrazza inferiore della Basilica di Lourdes, si rivolgerà ai fedeli a conclusione della processione "aux flambeaux". Tra di loro tanti giovani giunti per accudire i malati. Ma cosa li spinge a questa esperienza? Davide Dionisi lo ha chiesto a padre Saverio Zampa, responsabile del servizio giovani del Santuario di Lourdes:RealAudioMP3

R. – Credo che la motivazione sia che Lourdes offre intanto uno spazio e un’occasione unica per potersi rendere utili a qualcuno, e specialmente agli ammalati. Magari vengono una prima volta a Lourdes come pellegrini, o col gruppo parrocchiale, o per curiosità, ne hanno sentito parlare, e poi decidono: e questo è un passaggio importante, perché decidono liberamente, serenamente, guardando gli altri magari, per poter fare qualcosa di più. Ed è importante perché qui, ai giovani, vengono affidate persone che hanno bisogno di loro, e questo gli fa un grande bene; hanno delle energie, sono generosi, hanno delle risorse, quindi la possibilità di esprimerle - da questo punto di vista – ma anche delle motivazioni religiose. Un appello che hanno sentito forte, nel profondo del loro cuore, e che li spinge a fare qualcosa che non ha nessuna logica: prendere le ferie, pagarsi il viaggio, pagarsi anche l’alloggio a Lourdes per fare servizio. Non ha senso, guardato da un’altra ottica, e invece loro lo fanno.
 
D. – Qual è l’esperienza che un giovane trasmette dopo aver, appunto, vissuto qui a Lourdes, a contatto con la sofferenza?
 
R. – Quando tornano, raccontano quello che hanno sentito, quello che hanno visto; poi l’esperienza che loro danno, soprattutto, è che si sono sentiti bene, si sono sentiti in pace e hanno già deciso di ritornare.







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