Sri Lanka: i cattolici raccolgono fondi per i senzatetto
Una raccolta fondi per fornire cibo, medicine ed un rifugio sicuro agli oltre 200mila
sfollati, vittime degli scontri tra l’esercito governativo e i ribelli delle Tigri
Tamil: è quanto stanno realizzando i cattolici dello Sri Lanka, in particolare coloro
che vivono nella penisola di Jaffna. In seguito all’appello lanciato il mese scorso
dal vescovo della regione, mons. Thomas Savundranayagam, infatti, le parrocchie e
le istituzioni della diocesi hanno dato il via ad una colletta in tutte le chiese
della regione: “Le persone che fanno un’offerta – dice padre Rachichandran, parroco
della Chiesa di San Nicola all'agenzia Ucanews – si trovano anch’esse in difficoltà.
Ma ugualmente formano piccoli gruppi e raccolgono soldi porta a porta”. E qualche
risultato è già stato ottenuto: come riferisce padre Nixon, parroco della Chiesa di
Santa Maria in Sillalai, fino ad ora la sua comunità ha raccolto 71mila rupie (pari
a circa 465 euro). Ora si tratta di trasformare questi fondi in cibo e medicine e
di farli arrivare agli sfollati, accampati nel nord del Paese, in particolare nelle
risaie. Per fare questo, la Chiesa sta pensando di inviare dei sacerdoti che possano
attraversare le zone controllate dai ribelli. Già lo scorso 3 settembre, infatti,
mons. Rayappu Joseph, vescovo di Mannar, è riuscito a raggiungere gli sfollati nelle
aree critiche, trovandoli in pessime condizioni sanitarie: in particolare, il presule
ha espresso la sua preoccupazione per i bambini affetti dalla febbre dengue e per
l’approssimarsi delle piogge monsoniche. (I.P.)