Città del Messico: il dialogo ebraico-cattolico affronta i temi della difesa della
vita e della giustizia
Alla presenza di sei cardinali dell’America Latina e dei Caraibi e di alti rappresentanti
del Congresso Ebraico Latino-americano, martedì scorso è stato inaugurato a Città
del Messico l’Incontro per il Dialogo Ebraico-cattolico. Della durata di due giorni,
l’iniziativa vuole rappresentare una risposta permanente alle indicazioni del Concilio
Vaticano II, al documento di Puebla del CELAM e alla Dichiarazione conciliare Nostra
Aetate. L’Incontro è stato convocato dal Consiglio Episcopale Latino-americano (CELAM)
e dal Congresso Ebraico Latino-americano (CJL) al fine di studiare in modo congiunto
la realtà del Continente, cercando di approfondire l’intesa ed il rispetto tra gli
appartenenti alle due religioni. Ad appoggiare l’iniziativa, anche il Comitato Centrale
della Comunità Ebraica del Messico e della Conferenza Episcopale messicana. “Ebrei
e cattolici devono lavorare come fratelli, creati ad immagine e somiglianza di Dio,
attivamente, nella società civile, al fine di propiziare nella nostra qualità di credenti
e cittadini, un mondo più giusto e solidale, sostenuto dai valori trascendenti comuni
delle nostre tradizioni”, si legge nella Dichiarazione. I firmatari ricordano, inoltre,
la necessità di rispettare i diritti umani, sopratutto il diritto alla vita, per poter
costruire una società giusta e solidale. “In questo senso - continua il testo -, affermiamo
la dimensione trascendente della vita e l’importanza della famiglia come il santuario
per eccellenza per la trasmissione dell’amore, la compassione, la solidarietà e l’etica,
creando dalla più precoce età, tutto quello che favorisce una convivenza sociale senza
pregiudizio né violenza, rispettosa di ogni persona e costruttrice del bene di tutti”.
I partecipanti si impegnano a raddoppiare gli sforzi per il rinvigorimento della democrazia
e la promozione di una cittadinanza attiva, auspicando in tal senso il sostegno delle
istituzioni. Con chiarezza i partecipanti denunciano alcuni dei mali presenti nel
Continente, come l’ingiustizia, la disuguaglianza economica, gli abusi di potere di
alcuni individui ed istituzioni, le discriminazioni e le emarginazioni sociali. “Su
questi fronti - affermano - dobbiamo impegnarci con particolare sollecitudine per
proteggere i più vulnerabili, i bambini, la donne, gli anziani, gli ammalati, i diseredati,
gli emarginati e gli indifesi”. Forte, infine, l’intenzione di “combattere ogni manifestazione
di antisemitismo e qualunque forma di discriminazione o emarginazione per motivi razziali
o religiosi”, per cui lo Stato e la società devono garantire la libertà religiosa.
Si tratta del secondo Incontro Continentale di questo tipo e la prossima riunione
è fissata tra tre anni. Tra i partecipanti all’Incontro, figurano tra gli altri, il
cardinale emerito di Washington, Teodoro McCarrick e i cardinali latinoamericani Jorge
Urosa (Caracas), Francisco Ribadisca Starna (Monterrey-Nuovo Leone), Odilo Sherer
(San Paolo), Nicolás de Jesús Rodríguez (Repubblica Domenicana). Tra i rabbini: Marcelo
Rittner, Abraham Palti e Claudio Epelman, Direttore del Congresso Ebraico Latino-americano.
In totale 30 rappresentanti di entrambe le religioni che dopo due giorni di lavoro
hanno diffuso un pronunciamento congiunto intitolato “Dichiarazione del Messico”.
(L.B.)