Bruxelles: i contadini africani presentano le loro soluzioni alla crisi alimentare
“È ora di prendere atto che la gestione dell’agricoltura da parte dei mercati è la
prima causa della crisi alimentare”: è andato dritto al punto Ndiogou Fall, presidente
della Rete delle organizzazioni contadine dell’Africa occidentale (ROPPA), nel suo
intervento davanti alla Commissione per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento
europeo, in occasione della Settimana africana in corso a Bruxelles. Ricordando che,
secondo dati delle Nazioni Unite, i governi dei Paesi africani destinano meno del
10% dei loro bilanci all’agricoltura – settore in cui sono impiegati oltre il 60%
dei lavoratori e che rappresenta il 30% del prodotto interno lordo di tutto il continente
–, Fall ha affermato che “la crisi alimentare è il logico risultato di un processo
di liberalizzazioni che, da oltre 20 anni, privilegia le esportazione a scapito di
un’agricoltura volta a soddisfare la domanda locale”. Ogni anno – informa la Misna
– nei 12 Paesi rappresentati dalla ROPPA, vengono spesi più di 20 miliardi di euro
(il doppio degli aiuti allo sviluppo) per importare i prodotti alimentari necessari,
una cifra che può anche quadruplicare a causa dell’aumento dei prezzi: “perciò – ha
detto Fall – è indispensabile modificare la traiettoria ultraliberista degli accordi
di partenariato economico (Ape/Epa) che l’Europa sta negoziando con i Paesi di Africa,
Caraibi e Pacifico”. (S.G.)