2008-09-12 15:26:14

Almeno 14 persone morte in un attacco missilistico in Pakistan


Almeno 14 persone sono morte in un attacco missilistico portato probabilmente da un "drone" statunitense nel Nord Waziristan, regione del nordovest pachistano al confine con l'Afghanistan. Le zone tribali del Pakistan nord occidentale a ridosso del confine con l'Afghanistan sono ritenute da Washington e Kabul roccaforti dei talebani pachistani, che ospitano e aiutano gli insorti talebani afghani e i combattenti stranieri di Al Qaida. Negli ultimi giorni la tensione è aumentata tra gli USA e il Pakistan per il susseguirsi di attacchi aerei contro combattenti islamici nelle regioni tribali pachistane. La settimana scorsa un attacco di elicotteri americani è stato affiancato da una incursione di commando in un villaggio pachistano, sollevando dure proteste pachistane. Ieri Islamabad ha messo in guardia che altre violazioni dell'integrità territoriale e della sovranità pachistana non saranno più tollerate e saranno respinte, ''costi quel che costi''.
Afghanistan
Piu' di dieci insorti talebani uccisi dalle forze della coalizione a guida USA ("Enduring freedom") in un'operazione ieri nella provincia di Kapisa, in Afghanistan nord orientale. E in un'altra operazione, che ha preso di mira il gruppo di un veterano talebano, il comandante Haqqani, nella provincia orientale di Khost, sono stati arrestati due militanti. Haqqani, storica figura di comandante militare e vecchio alleato degli USA al tempo della guerra contro l'invasione sovietica dell'Afghanistan, ora è considerato vicino a Osama bin Laden e uno dei principali capi militari del Mullah Omar, il capo spirituale dei talebani. Intanto, l'aeroporto di Herat, in Afganistan occidentale, è stato chiuso in seguito a un attacco con razzi. E ieri, nel giorno del settimo anniversario degli attentati dell'11 settembre, due soldati americani sono stati uccisi in due distinti attentati dei ribelli talebani. Il numero complessivo di soldati americani morti quest'anno in Afghanistan sale dunque a 113. Il 2008 diventa così l'anno che ha visto più morti tra i soldati USA da quando è cominciata la guerra, nel 2001.

Medio Oriente
Il primo ministro israeliano Olmert ha detto ieri che rassegnerà immediatamente le dimissioni dopo che il suo partito "Kadima" avrà scelto un nuovo leader la prossima settimana. Olmert, implicato in una serie di scandali per corruzione, potrebbe peraltro mantenere provvisoriamente le sue funzioni di primo ministro per settimane o mesi, anche dopo aver formalmente rassegnato le dimissioni, fino a che non sarà formato un nuovo governo o verranno indette elezioni generali.

Georgia
Per il presidente russo Medvedev il mondo non è più lo stesso dopo l'8 agosto, data di inizio del conflitto russo-georgiano. E' cambiato come dopo l'11 settembre. "Dall'11 settembre il mondo ha tratto molte lezioni e vorrei che facesse altrettanto dall'8 agosto'', ha dichiarato il leader del Cremlino a Soci, durante un dibattito sul Caucaso con esperti e politologi internazionali. Il presidente russo Medvedev ha parlato anche di economia, dicendosi certo che non ci sarà una nuova ''cortina di ferro'' dopo il conflitto in Georgia e che la Russia resterà un Paese che attira gli investitori. ''Non vogliamo drammatizzare nulla. La Russia, grazie alla sua posizione geografica, al suo ruolo nel mercato mondiale del lavoro, al suo potenziale intellettuale, sarà sempre un Paese che attira gli investimenti'', ha dichiarato ad un dibattito del "Club di Valdai" che riunisce esperti e politologi internazionali.

Ucraina
Il presidente ucraino Viktor Iushenko ha annunciato che opporrà il veto a tutte le leggi approvate dalla "Rada", il parlamento nazionale, dal 2 al 5 settembre. Le leggi, approvate dal blocco del premier Iulia Timoshenko insieme al partito di opposizione guidato dal filorusso Ianukovic, riducono i poteri presidenziali a favore di quelli del parlamento e del governo. Un’iniziativa che aveva già spinto il partito filo presidenziale ''Nostra Ucraina'' ad uscire dalla maggioranza "arancione" filo occidentale e Iushenko a minacciare nuove elezioni nel caso non si formi una nuova coalizione. Il capo dello Stato ha assicurato che la crisi politica in corso sarà risolta esclusivamente con il ricorso ai mezzi democratici.

Turchia
Le forze di sicurezza turche hanno ucciso quattro ribelli appartenenti al Partito dei Lavoratori del Kurdistan, (PKK, separatista e fuorilegge) in scontri a fuoco nei pressi della località di Sirnak, nella parte orientale del Paese. Lo ha riferito la Tv privata NTV. La Turchia, come anche UE e USA, considera il PKK una organizzazione terroristica e lo accusa di essere responsabile della morte di almeno 40.000 persone - in maggioranza curdi - dall'inizio nel 1984 della rivolta per la costituzione di uno Stato indipendente curdo nel Sud-Est della Turchia.

Sudafrica
Jacob Zuma, leader dell’African National Congress (ANC), non sarà processato per le accuse di corruzione, frode e riciclaggio che pendevano nei suoi confronti per una presunta compravendita di armi risalente al 1999. La Corte di appello di Pietermaritzburg, capitale giudiziaria del Sudafrica, ha deciso il non luogo a procedere nei confronti dell’ex vicepresidente. Il giudice Chris Nicholson ha motivato la sua decisione spiegando che ci sono ragioni per ritenere le accuse di esclusiva matrice politica. Accolto dunque il ricorso presentato dalla difesa di Zuma, che chiedeva l’annullamento del procedimento per presunte “irregolarità procedurali”. Ora il deputato della Repubblica Sudafricana potrà riprendere la corsa alla presidenza del Paese, che lo vede favorito sull’attuale capo di stato Thabo Mbeki. Nel 2005, il consigliere finanziario di Zuma è stato condannato a 15 anni di carcere con l’accusa di aver intascato tangenti dal gruppo francese Thales. Lo scandalo, salito nuovamente alla ribalta delle cronache lo scorso dicembre, spinse il capo di Stato Mbeki a destituire l’allora vicepresidente Zuma.

Birmania
Mentre da un lato la leader dell'opposizione in Birmania, Aung San Suu Kyi, agli arresti domiciliari da 13 anni, ottiene nuove piccole concessioni dai militari al governo, la stessa giunta arresta una prominente attivista latitante da circa un anno, mentre a circa 160 km a nord est della capitale due esplosioni uccidono due persone. La premio Nobel birmana aveva di recente respinto le provviste alimentari giunte nella villa dove vive ai domiciliari, la cosa aveva fatto pensare ad uno sciopero della fame, né confermato né smentito da Aung San Suu Kyi. Oggi il suo avvocato Kyi Win ha dichiarato che le ''autorità hanno acconsentito a farle ricevere lettere dai familiari, leggere periodici internazionali come Newsweek ed il Times e hanno revocato le restrizioni sui movimenti della sua domestica'' e che la Suu Kyi ha accettato di farsi visitare da un medico. Intanto una famosa attivista democratica che circa un anno fa si era data alla macchia (abbandonando anche sua figlia di quattro mesi), Nilar Thein, è stata arrestata oggi dalla giunta militare nella periferia nord est di Rangoon mentre faceva visita alla madre di un altro attivista in carcere. Insieme al marito, Ko Jimmy, Nilar Thein era una dei membri più importanti del gruppo studentesco conosciuto come "88 Generation Students" che aveva organizzato una sommossa nazionale nel 1988 finita nel sangue, con la morte di circa 3.000 persone.

Polonia
E' iniziato a Varsavia il processo all'ex leader comunista polacco, generale Wojciech Jaruzelski, e agli altri responsabili dell'imposizione della legge marziale del 13 dicembre 1981, accusati di crimini comunisti. Nell'atto di accusa presentato dal procuratore Piatek dell'Istituto della memoria nazionale (IPN) gli imputati vengono accusati di ''complotto'' per avere sfruttato le strutture dello Stato per introdurre la legge marziale al fine di sciogliere il sindacato libero di "Solidarnosc" fondato nell'agosto 1980 sotto la guida Lech Walesa, futuro presidente polacco e Premio Nobel per la pace. Oltre a Jaruzelski, 84 anni, che nel 1981 era segretario del partito comunista polacco (POUP), capo del governo, ministro della difesa, e capo dell'ex Consiglio militare della salvezza nazionale (WRON), fra gli imputati figurano anche Stanislaw Kania, 81 anni, predecessore di Jaruzelski alla guida del partito, e Czeslaw Kiszczak, 82 anni, ex ministro degli Interni, oggi assente in aula per motivi della salute.

Alla guida dell'Eurogruppo riconfermato il premier lussemburghese Juncker
Il premier e ministro delle Finanze lussemburghese, Jean Claude Juncker, - secondo quanto si apprende - sarebbe stato riconfermato alla guida dell'Eurogruppo per altri due anni. Per Juncker si tratterebbe del terzo mandato consecutivo come presidente dei ministri economici e finanziari di Eurolandia.

Uragani
In Texas è stata ordinata l'evacuazione di circa un milione di persone a causa dell'arrivo dell'uragano "Ike", atteso sulle coste texane per la tarda serata di domani. Lo ha detto il governatore dello Stato, Rick Perry, precisando che sul Texas ''sta per arrivare un urto capace di danni sostanziali''. ''Ci aspettiamo il crollo della fornitura di energia elettrica e alluvioni significative'', ha detto Perry. Al momento "Ike" è ancora classificato di categoria 2, ma mano a mano che entra dentro al Golfo del Messico l'uragano acquista forza. Il "National Hurricane Center" di Miami prevede che cresca fino a categoria 3, se non addirittura categoria 4. I quattro uragani che si sono abbattuti nelle ultime settimane su Haiti hanno provocato almeno 326 morti e 50 dispersi in tutto il Paese, secondo un bilancio ufficiale, seppur ancora provvisorio, diffuso oggi dal governo haitiano. Il passaggio in breve successione nel giro di un mese degli uragani "Fay", "Gustav", "Hanna" e "Ike" ''é la piu' grande catastrofe che ha colpito il paese negli ultimi anni'', ha detto il ministro dell'Interno Paul-Antoine Bien-Aimé in una conferenza stampa insieme al primo ministro, signora Michele Pierre-Louis. Il bilancio dei quattro uragani - oltre ai 326 morti e 50 dispersi - comprende anche 190 feriti, 170 mila famiglie sinistrate, 151 mila sfollati, sempre secondo quanto riferito dalle autorità. Sono stati distrutti ponti, strade e 10.800 case.

Nuova Zelanda: premier laburista convoca le elezioni per il prossimo 8 novembre
Le elezioni generali in Nuova Zelanda si terranno il prossimo 8 novembre. Lo ha annunciato la premier Helen Clark, alla guida del governo da nove anni. L’esponente laburista spera di ottenere il quarto mandato consecutivo e di essere confermata alla guida del Paese, nonostante i sondaggi la diano per sfavorita a causa della recessione economica e dei recenti scandali politici. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)
 
 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 256
 
E' possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del sito www.radiovaticana.org/italiano.







All the contents on this site are copyrighted ©.